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buone vacanze a tutti e arrivederci a settembre
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CURIA VESCOVILE: CHIUSURA
DEGLI UFFICI
La portineria e gli uffici della Curia vescovile saranno chiusi per le ferie estive da lunedì 30 luglio a domenica 19 agosto.
La portineria e gli uffici della Curia vescovile saranno chiusi per le ferie estive da lunedì 30 luglio a domenica 19 agosto.
Riapriranno lunedì 20 agosto.
L'archivio storico diocesano riaprirà giovedì 6
settembre.
SOLENNITA’ DI SANT’AGOSTINO
24 agosto 2012
ore 18.30 Celebrazione eucaristica presieduta da S.E. mons. G. Mana Vescovo di Biella - apertura dell‘Arca con le quattro chiavi ed esposizione delle Reliquie
27 agosto 2012 - festa di S. Monica
ore 18.30 Celebrazione eucaristica presieduta da padre Luciano De Michieli Provinciale Agostiniani d”Italia
ore 18.30 Celebrazione eucaristica presieduta da padre Luciano De Michieli Provinciale Agostiniani d”Italia
28 agosto 2012 - solennità di S. Agostino
ore 9.00 Celebrazione eucaristica presieduta dal nostro Vescovo
ore 11.00 Celebrazione eucaristica presieduta da padre R. Prevost Priore Generale Ordine di S. Agostino
ore 18.30 Solenne Pontificale presieduto da sua Em.za il Cardinale A. Scola Arcivescovo di Milano
ore 9.00 Celebrazione eucaristica presieduta dal nostro Vescovo
ore 11.00 Celebrazione eucaristica presieduta da padre R. Prevost Priore Generale Ordine di S. Agostino
ore 18.30 Solenne Pontificale presieduto da sua Em.za il Cardinale A. Scola Arcivescovo di Milano
NUOVA RESIDENZA SANITARIA ASSISSTENZIALE SANTA CROCE
La Città di Pavia disporrà di altri 42 posti letto che troveranno collocazione all'interno della nuova Residenza Sanitaria Assistenziale Santa Croce di Pavia.
L'iniziativa dell'Azienda di Servizi alla Persona "Istituzioni Assistenziali Riunite di Pavia" a seguito della riconversione della Casa Albergo inaugurata nel 1972 su progetto dell'Ing. Ottavio Bonomi.
A sottolineare l'evento la presenza dell'Assessore Regionale Giulio Boscagli; la benedizioni dei locali sarà impartita da Don Ernesto Maggi, delegato dal Vescovo.
La cerimonia di inaugurazione è per venerdì 27 luglio alle ore 15,30 al n. 61 di viale Matteotti in Pavia.
TUO E’ IL GIORNO E TUA E’ LA NOTTE
on-line sul sito diocesano le pagine dedicate all’evento
chi vuole segnalare la propria pre-iscrizione può telefonare, scrivere una mail o farlo direttamente dal sito.
indirizzo mail: bibbia@diocesi.pavia.it
numeri di telefono: 334/7159777 e 0382/386531
PERCORSO FORMATIVO PER LAICI
Per una Chiesa
ministeriale a misura del Vangelo
Il corso è proposto ai laici già impegnati in parrocchia
e a quelli che si preparano per condividere un servizio pastorale.
E’ un aiuto per approfondire i contenuti della fede, per
sostenere il servizio nella comunità cristiana e la testimonianza.
Sono previste relazioni introduttive seguite da
approfondimenti in gruppo.
Il corso si svolgerà presso la parrocchia della Sacra
Famiglia (v.le Ludovico il Moro, 1 – Pavia) nella giornata di sabato dalle ore
15.00 alle ore 17.00.
Calendario, temi e relatori degli incontri:
LA CHIESA: MISTERO E POPOLO DI DIO
10 novembre 2012
A cinquant' anni dal Concilio Vaticano II: una lezione
ancora in corso - prof. M. Vergottini
24 novembre 2012
Sfide e compiti della Chiesa di Pavia oggi: comunità e
missione - mons. G. Giudici
LE DIMENSIONI
COSTITUTIVE DELLA VITA DELLA CHIESA
12 gennaio 2013
Il ministero della Parola - prof. R. Vignolo
26 gennaio 2013
Il servizio della liturgia - G. Boselli
9 febbraio 2013
La diaconia della carità - don V. Colmegna
FORME STORICHE DELLA COMUNIONE ECCLESIALE
23 febbraio 2013
La Famiglia - coniugi M.T. Zattoni e G. Gillini
9 marzo 2013
La Parrocchia - prof. U. Lorenzi
IL LAICO ADULTO COSTRUTTORE DI COMUNITA'
23 marzo 2013
Il laico adulto nella Chiesa - prof. P. Bignardi
13 aprile 2013
Linee di una spiritualità di servizio - prof. C. Vaiani
27 aprile 2013
Il laico adulto nella società - dott. V. Brivio
4 maggio 2013
4 maggio 2013
Considerazioni per una spiritualità del credente
impegnato nella storia - prof. A. Montanari
18 maggio 2013: veglia di Pentecoste
IL TICINO IN ANTEPRIMA
di Alessandro RepossiSul numero de
"il Ticino" nelle parrocchie e nelle edicole da venerdì 27 luglio, il
titolo della copertina è "Una nuova casa di riposo per Pavia. La RSA
"Santa Croce" potrà ospitare 42 anziani". L'argomento viene poi
sviluppato all'interno del giornale con le interviste a Sergio Contrini e
Maurizio Niutta, presidente e direttore generale dell'ASP, all'architetto
Massimo Giuliani, progettista della struttura, ed alla professoressa Luisa
Erba, che ripercorre la storia dell'area di Pavia dove è stata realizzata la
casa di riposo. Il vescovo Giovanni Giudici commenta: "Così continua
l'eredità di mons. Pertusati".
Tornando alla prima pagina, l'editoriale (firmato dal
direttore Alessandro Repossi) è titolato "Il ritorno nella nostra
Cattedrale". Del Duomo si parla anche in una pagina del settimanale:
"Un anfiteatro in piazza Duomo: una nuova proposta per riqualificare
l'area tra i resti della Torre e le due Cattedrali"; "Lettura della
Bibbia in Duomo: iscrizioni sul sito anche in agosto".
Intervista al vescovo Giovanni Giudici: "Il nostro
impegno nell' "Anno della Fede" parte dalla riapertura della
Cattedrale". "Utilizziamo bene il tempo delle vacanze". "In
politica i cattolici siano presenti con generosità e competenza".
"Restituiamo decoro a piazza Duomo".
Ufficio beni culturali, intervista al direttore don Siro
Cobianchi: ecco i contributi alle parrocchie per i lavori svolti nel 2011.
Una giornata di studi dedicata a San Siro: sabato 8
settembre nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio.
Vescovi sepolti in Cattedrale: pubblichiamo la seconda
puntata (scritta come al solito da don Michele Mosa) dedicata alla figura di
monsignor Luigi Tosi.
Grest 2012: bilancio positivo, ma i nostri Oratori
possono crescere. L' intervista a don Davide Diegoli e le sensazioni vissute
"sul campo".
Sicurezza: Pavia e provincia, i dati del 1° semestre
2012.
Ambiente: nessun rischio di siccità nel Pavese, il
direttore d'area del Consorzio Villoresi parla dello stato del fiume Ticino.
Crisi economica: si va in vacanza...risparmiando,
cambiano le abitudini dei pavesi.
Intervista al professor Vittorio Emanuele Parsi sulla
grave situazione che si sta vivendo in Siria: "E' in corso un conflitto
religioso", spiega il docente dell'Università Cattolica di Milano.
Radio Ticino Pavia, la nuova stagione: da settembre in
palinsesto web-novità, nuove voci e graditi ritorni.
Torre d'Isola: dal 3 al 6 agosto la Sagra della Madonna
della Neve.
Olimpiadi: ecco i pavesi protagonisti a Londra 2012.
Sette pagine alla scoperta dei Giochi tra curiosità, interviste e atleti del
nostro territorio.
Completano questo numero de "il Ticino" altre
notziie dalle comunità della diocesi, la cronaca e le rubriche. Con questo
numero il nostro settimanale si prende un periodo di vacanza. "il
Ticino" tornerà nelle parrocchie e nelle edicole venerdì 24 agosto.
Arrivederci ai nostri lettori.
IDEE NELLO SCAFFALE
di Tino Cobianchi
Nella collana Minimalia dell’editore pavese Ibis è uscito Racconti d’acqua e di terra di Anna Turra. Attraverso una polifonia di voci la scrittrice racconta la storia della sua famiglia e compone - come scrive Anna Beltrametti - “quasi un piccolo romanzo del secondo Novecento costruito per flashback che illuminano i vissuti non straordinari di gente non straordinaria, ma vera”. Il titolo allude agli scenari che, di volta in volta, fanno da sfondo ai sette racconti: il fiume, la città, il piccolo villaggio e altri luoghi cari all’autrice. La lettura del libro riserva invece il sorprendente incontro con “gente di una volta che sembrava scomparsa per sempre”, la loro umanità, i loro affetti, valori e sentimenti, persino con il loro timbro di voce dialettale. Nei primi tre racconti i protagonisti compiono, seguendo il filo dei ricordi, un cammino a ritroso nelle vicende della propria vita svelando gli aspetti più veri e profondi di se stessi. Come in Temp de guèra in cui la gagliarda nonna Carla ricorda i momenti duri e difficili da lei vissuti con fierezza, rettitudine e orgoglio, attenta ai bisogni degli altri ed innamorata della vita e del suo Gino. L’orgoglio anima anche il protagonista di Gente di fiume, un giovane e tenace operaio, che si riscatta da un’esistenza di stenti affermandosi nella dura ed affascinante disciplina della canoa. Natale 1944 è ambientato in un piccolo villaggio delle Ardenne e rievoca il dramma vissuto dalla giovane protagonista (“ho imparato a sedici anni l’orrore e per tutta la vita la pietà”) nella notte di Natale, non pervasa come vuole la tradizione da sentimenti di pace, ma lacerata dai bombardamenti e sconvolta dalla paura. Negli altri quattro racconti l’autrice, attingendo dai ricordi più intimi, narra in presa diretta la saga della sua famiglia in un singolare e fitto intreccio di generazioni, luoghi, tradizioni e modi di dire. In Lobelia di giugno lo zio Antonio rivive con nostalgia i momenti belli della sua vita sull’eco delle spensierate voci dei nipoti e “lasciandosi coinvolgere dalla loro allegria”. In Sant’Andrea - elegia alla “radice prima e ultima di questi racconti” - Anna Turra magnifica il luogo in cui è nata (“cielo e terra si impastavano nella campagna grassa della pianura, nel mistero dei semi e dei prati, nell’odore caldo e forte della stalla e della vita”), rievocando le vicende di quel microcosmo “solidale e irrimediabilmente scomparso” dove “era tutto così sereno e pulito”. In questo toccante racconto si possono percepire echi di voci perdute, come ad esempio la recita del rosario nella “dolcezza di quella preghiera corale che coniugava dialetto e latino e trasfigurava l’aspro accento delle campagne nell’abbracciare l’angoscia, nel portare insieme un peso”. La stessa cifra di emozioni e sentimenti la si può trovare in Case nuove, titolo che rimanda alla zona periferica di Brescia e“ultimo scampolo di campagna prima della città”, dove la scrittrice approdò con i genitori a quattro anni. Di quel tempo in cui tutti i bambini stavano sempre fuori casa senza preoccupazioni e pericoli tornando “la sera sporchi luridi alla dolcezza severa e saggia delle madri”, Turra ricorda la magia (“per tutti gli anni dell’infanzia quel mondo è rimasto uguale, familiare, condiviso, anche se chiudevamo a chiave per andare a dormire”), i giochi (“ci si dava anche qualche sberla, ma smettevano di piangere prima di tornare a casa per non prenderne altre”) e la gioia per la vita (“in quasi tutte le case c’era un neonato, un bambolotto, attaccato al seno di sua mamma in quel bell’odore di latte e di borotalco”). Infine nel racconto a più voci Lo sposo i protagonisti (Agnese la vergine sospesa tra cielo e terra nell’attesa mistica del suo Sposo, la bambina di ieri e il coro delle donne) riannodano, nel loro dialogare, “i fili diversamente colorati” che legano in “un'unica sapiente trama letteraria” questi piacevoli Racconti d’acqua e di terra e li sigillano con il loro afflato spirituale.
Nella collana Minimalia dell’editore pavese Ibis è uscito Racconti d’acqua e di terra di Anna Turra. Attraverso una polifonia di voci la scrittrice racconta la storia della sua famiglia e compone - come scrive Anna Beltrametti - “quasi un piccolo romanzo del secondo Novecento costruito per flashback che illuminano i vissuti non straordinari di gente non straordinaria, ma vera”. Il titolo allude agli scenari che, di volta in volta, fanno da sfondo ai sette racconti: il fiume, la città, il piccolo villaggio e altri luoghi cari all’autrice. La lettura del libro riserva invece il sorprendente incontro con “gente di una volta che sembrava scomparsa per sempre”, la loro umanità, i loro affetti, valori e sentimenti, persino con il loro timbro di voce dialettale. Nei primi tre racconti i protagonisti compiono, seguendo il filo dei ricordi, un cammino a ritroso nelle vicende della propria vita svelando gli aspetti più veri e profondi di se stessi. Come in Temp de guèra in cui la gagliarda nonna Carla ricorda i momenti duri e difficili da lei vissuti con fierezza, rettitudine e orgoglio, attenta ai bisogni degli altri ed innamorata della vita e del suo Gino. L’orgoglio anima anche il protagonista di Gente di fiume, un giovane e tenace operaio, che si riscatta da un’esistenza di stenti affermandosi nella dura ed affascinante disciplina della canoa. Natale 1944 è ambientato in un piccolo villaggio delle Ardenne e rievoca il dramma vissuto dalla giovane protagonista (“ho imparato a sedici anni l’orrore e per tutta la vita la pietà”) nella notte di Natale, non pervasa come vuole la tradizione da sentimenti di pace, ma lacerata dai bombardamenti e sconvolta dalla paura. Negli altri quattro racconti l’autrice, attingendo dai ricordi più intimi, narra in presa diretta la saga della sua famiglia in un singolare e fitto intreccio di generazioni, luoghi, tradizioni e modi di dire. In Lobelia di giugno lo zio Antonio rivive con nostalgia i momenti belli della sua vita sull’eco delle spensierate voci dei nipoti e “lasciandosi coinvolgere dalla loro allegria”. In Sant’Andrea - elegia alla “radice prima e ultima di questi racconti” - Anna Turra magnifica il luogo in cui è nata (“cielo e terra si impastavano nella campagna grassa della pianura, nel mistero dei semi e dei prati, nell’odore caldo e forte della stalla e della vita”), rievocando le vicende di quel microcosmo “solidale e irrimediabilmente scomparso” dove “era tutto così sereno e pulito”. In questo toccante racconto si possono percepire echi di voci perdute, come ad esempio la recita del rosario nella “dolcezza di quella preghiera corale che coniugava dialetto e latino e trasfigurava l’aspro accento delle campagne nell’abbracciare l’angoscia, nel portare insieme un peso”. La stessa cifra di emozioni e sentimenti la si può trovare in Case nuove, titolo che rimanda alla zona periferica di Brescia e“ultimo scampolo di campagna prima della città”, dove la scrittrice approdò con i genitori a quattro anni. Di quel tempo in cui tutti i bambini stavano sempre fuori casa senza preoccupazioni e pericoli tornando “la sera sporchi luridi alla dolcezza severa e saggia delle madri”, Turra ricorda la magia (“per tutti gli anni dell’infanzia quel mondo è rimasto uguale, familiare, condiviso, anche se chiudevamo a chiave per andare a dormire”), i giochi (“ci si dava anche qualche sberla, ma smettevano di piangere prima di tornare a casa per non prenderne altre”) e la gioia per la vita (“in quasi tutte le case c’era un neonato, un bambolotto, attaccato al seno di sua mamma in quel bell’odore di latte e di borotalco”). Infine nel racconto a più voci Lo sposo i protagonisti (Agnese la vergine sospesa tra cielo e terra nell’attesa mistica del suo Sposo, la bambina di ieri e il coro delle donne) riannodano, nel loro dialogare, “i fili diversamente colorati” che legano in “un'unica sapiente trama letteraria” questi piacevoli Racconti d’acqua e di terra e li sigillano con il loro afflato spirituale.
Anna
Turra
Racconti d’acqua e di terra
Ibis. Pagine 128. Euro 10,00