L’ora dell’incontro
giovedì 22
gennaio alle ore 21.15 presso la chiesa di san Michele Maggiore in Pavia,
preghiera con i giovani.
“AperTicino”: si discute degli attentati in Francia e
in Nigeria
I tragici attentati avvenuti nei
giorni scorsi in Francia e in Nigeria saranno al centro dell’ “AperTicino” che
si terrà giovedì 22 gennaio, alle 18.30, al bar Schnauzer di via
Mascheroni 24 a Pavia.
E’ prevista, come al solito, la
partecipazione di mons. Gianfranco Poma, Paolo Montagna (presidente dell’Azione
Cattolica di Pavia) e Alessandro Repossi (direttore de “il Ticino” e di Radio
Ticino Pavia).
Sarà l’occasione per
confrontarsi liberamente su un tema che tocca tutte le coscienze e condiziona
il nostro futuro.
Siete tutti invitati.
18-25 GENNAIO
18-25 GENNAIO
SETTIMANA di PREGHIERA per L’UNITÀ dei CRISTIANI
DAMMI UN PÒ D’ACQUA DA BERE (GV 4,7)
venerdì 23 gennaio 2015
alle ore 18.00 presso la chiesa di santa Maria di Caravaggio in Pavia
PREGHIERA ECUMENICA presieduta
dai responsabili delle comunità cristiane di Pavia
Sabato 24 gennaio la Festa di San Francesco di Sales con i giornalisti
Si svolgerà sabato 24 gennaio
alle 10 nella sala Pertusati del palazzo vescovile di Pavia la tradizionale
Festa di San Francesco di Sales, alla quale sono invitati tutti i giornalisti di
Pavia e della provincia. In tale occasione la diocesi di Pavia e l’Ucsi (Unione
cattolica stampa italiana) della Lombardia promuoveranno il convegno dal
titolo: “Il Concilio Vaticano II: una “rivoluzione” per la comunicazione
religiosa”.
Sono previsti gli interventi di
mons. Giovanni Giudici (Vescovo di Pavia), mons. Luigi Bettazzi (vescovo
emerito di Ivrea), Guido Mocellin (caporedattore de “Il Regno” e autore della
rubrica “WikiChiesa” del quotidiano “Avvenire”) e Alessandro Moser (direttore
de “La Provincia pavese”). Introduce e modera il dibattito Alessandro Repossi,
direttore de “il Ticino” e di Radio Ticino Pavia. Nell’occasione sarà
consegnato il Premio giornalistico “Mons. Carlo Bordoni” al giornalista e
scrittore Bruno Contigiani.
Pax Christi, incontro a Santa Maria di Caravaggio
Pax Christi, incontro a Santa Maria di Caravaggio
Anche quest’anno il Punto Pace
Pavia di Pax Christi, insieme alla Diocesi e alla Caritas, propone la lettura-
commento del messaggio che Papa Francesco ha redatto per l’ultima Giornata
Mondiale per la pace, lo scorso 1 gennaio, dal titolo: “Non più schiavi ma
fratelli”. Il tema e lo sviluppo che Papa Francesco ne fa, sono certamente di
grande attualità. Quest’anno Sergio Paronetto, laico, insegnante in pensione e
appassionato studioso delle parole di Papa Francesco, vice-presidente di Pax
Christi Italia, ci guiderà nella lettura di questo testo, giovedì 29 gennaio
alle 21, all’oratorio di Santa Maria di Caravaggio a Pavia.
La “Quaresima Enigmistica”
La “Quaresima Enigmistica”
E’ ormai prossimo il tempo di
Quaresima e il Servizio diocesano per la pastorale giovanile e l’oratorio, dopo
l’ottima accoglienza dello scorso anno, ripropone la “Quaresima enigmistica”,
un sussidio per accompagnare settimanalmente il cammino dei bambini delle
nostre parrocchie, utilizzabile sia in famiglia, sia durante il catechismo e
nelle Sante Messe dei fanciulli. Tutto il materiale potrà essere ritirato
presso l’ufficio pastorale della Curia di Pavia a partire da sabato 14 febbraio
(si potrà visionarne un prototipo già a partire dal 7 febbraio): gli ordini
vanno presentati all’ufficio pastorale entro il 12 febbraio.
Scuola di preghiera alla cappella della Casa del Giovane
Scuola di preghiera alla cappella della Casa del Giovane
La Casa del Giovane di Pavia
promuove ogni settimana la Scuola di preghiera “In cammino con S. Teresa
d’Avila”. L’appuntamento è in programma ogni giovedì, alle 21, nella Cappella
della Resurrezione in via Lomonaco 43.
La Santa Messa in latino nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
La Santa Messa in latino nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
A Pavia la Santa Messa “nella
forma straordinaria” (altrimenti detta anche “Messa Antica”, in latino) ha
cambiato sede e orario: dall’Epifania si celebra nella chiesa dei Santi
Filippo e Giacomo alle ore 9,30 della domenica e delle feste infrasettimanali
di precetto. La Santa Messa ritorna così all’orario iniziale, che sembra essere
il più adatto alle esigenze dei fedeli.
“San Filippo e Giacomo” (come
viene abitualmente chiamata) è una bella ed ampia chiesa a navata unica,
costruita nel XVII secolo e recentemente restaurata; viene utilizzata anche
come “auditorium” del Collegio “Card. Riboldi” gestito dall’Eucentre di Pavia;
si trova in via Luigi Porta, all’angolo con via Antonio Mantovani. Via Porta è
la via che parte da piazza del Municipio e scende verso corso Garibaldi: vi si
trovano anche alcune delle torri medievali, che la rendono senza dubbio una
delle strade più belle della città. Per informazioni è possibile rivolgersi a
don Fabio Besostri, all’indirizzo di posta elettronica missa.papiensis@gmail.com o al
numero di cellulare 370-334.18.91.
Concorso fotografico “La Cattedrale ritrovata”
a cura dell’Associazione Culturale l’Obiettivo
Raccontare attraverso la fotografia sensazioni e stati d’animo vissuti alla riapertura della Cattedrale di Pavia dopo la forzata chiusura conseguenza del crollo della Torre civica.
Le opere saranno esposte in Cattedrale dal 26 marzo al 15 aprile.
[leggi la notizia e il regolamento sul sito diocesano]
I “Quaderni della Cattedrale”
Concorso fotografico “La Cattedrale ritrovata”
a cura dell’Associazione Culturale l’Obiettivo
Raccontare attraverso la fotografia sensazioni e stati d’animo vissuti alla riapertura della Cattedrale di Pavia dopo la forzata chiusura conseguenza del crollo della Torre civica.
Le opere saranno esposte in Cattedrale dal 26 marzo al 15 aprile.
[leggi la notizia e il regolamento sul sito diocesano]
I “Quaderni della Cattedrale”
Alla
sacrestia del Duomo sono disponibili i primi tre volumi dei “Quaderni della
Cattedrale”, una pubblicazione curata dalla “Scuola della Cattedrale”. Il
secondo volume raccoglie gli interventi del vescovo Giovanni Giudici e di don
Giulio Lunati per la “Scuola di preghiera”; il terzo volume ospita la
riflessione tenuta dal professor Silvio Beretta nell’ambito degli “Esercizi
spirituali per la città” dell’ottobre 2013. In Duomo si può richiedere anche la
nuova guida alla “Cattedrale. Santa Maria Assunta e Santo Stefano”, inserita
nella collana “Le chiese di Pavia” a cura della professoressa Luisa Erba.
Sul numero de
"il Ticino" nelle parrocchie della diocesi di Pavia e in tutte le
edicole della provincia da venerdì 23 gennaio, il titolo della copertina è
"Scuola, scelta difficile per ragazzi e genitori. Iscrizioni on-line
aperte fino al 15 febbraio. La polemica sulle materne pavesi. Formazione, le
proposte del CSF". A questi temi sono dedicati diversi servizi e
interviste all'interno del settimanale. L'editoriale, firmato da mons.
Gianfranco Poma, è titolato "Andiamo incontro ai nostri giovani".
"La Gioconda? Fu dipinta a
Pavia. Ecco le prove. Autorevoli studi lo confermerebbero". In un articolo
scritto per "il Ticino" da Giovanni Giovannetti, si racconta che
"Monna Lisa sarebbe Isabella d'Aragona, presente in Castello Visconteo
nello stesso periodo in cui Leonardo da Vinci soggiornò nella 'capitale dei
Visconti' ".
Ok i saldi invernali, ma ai
commercianti pavesi i conti non tornano.
Chiude la sala slot al Mercato
Coperto di Pavia: ma di chi è stato il merito? Un caso che fa discutere.
In tanti a Binasco per l'ultimo
saluto a don Giovanni Vai, un sacerdote molto amato. Pensieri e testimonianze
dedicate a un prete che ha lasciato un grande ricordo nelle sue comunità.
La comunità salesiana di Santa
Maria delle Grazie, a Pavia, verso la festa di don Bosco nel bicentenario della
nascita. E domenica 25 gennaio arriva il vescovo Giovanni Giudici per la visita
pastorale.
La corsa al Quirinale: chi sarà
il futuro Capo dello Stato? Il parere dei politici pavesi: Amato in pole
position, "no" a Prodi. Regna l'incertezza.
Il Giorno della Memoria 70 anni
dopo la liberazione di Auschwitz. La Shoah dei bambini, tragedia
"silenziosa".
Prosegue il viaggio de "il
Ticino" tra le società del Centro Sportivo Italiano di Pavia: questa
settimana riflettori puntati sull'AC Trovo.
Completano questo numero de
"il Ticino" altri articoli dalle comunità parrocchiali della diocesi
di Pavia, la cronaca, gli appuntamenti, le lettere e la pagina dei libri.
"Ho scritto
questo libro per regalarlo a mia madre, che quando ero piccola mi ha sempre
raccontato molte storie, parlandomi di situazioni che aveva vissuto lei come
maestra. Sono le parole con le quali Josefina Aldecoa inizia Storia di
una maestra pubblicata da Sellerio. "Il libro - afferma la
scrittrice spagnola - è un omaggio a lei e ai maestri della Repubblica, ai
loro sforzi e alla loro dedizione in un periodo storico in cui il loro
sacrificio era giustificato dalla necessità di salvare il paese attraverso
l'educazione, perché questo era il compito cui erano stati chiamati".
Oltre ai ricordi della madre, il romanzo dell'Aldecoa si basa anche su quelli
della sua infanzia, avvertendo che "la storia è fittizia, ma tutto ciò
che avviene è reale". Le vicende sono finemente narrate attraverso il
filtro letterario del sogno; indicativi al riguardo sono i titoli dati alle tre
parti e le parole citate in epigrafe: “... i sogni sono quasi sempre burla
della fantasia e ozio dell’anima”. Il sogno di Gabriela Lopez Pardo inizia
a Oviedo una mattina di ottobre del 1923 quando ottiene il diploma di maestra e
"percepisce la gioia della nuova vita che stava per cominciare".
Tra i ricordi di quel giorno uno è indelebile: il passaggio di una coppia di
sposi i cui nomi scoprirà pochi giorni dopo su un giornale (il futuro dittatore
Francisco Franco e sua moglie) perché anni dopo li avrebbe "sentiti
pronunciare ovunque" e "avrebbero segnato per sempre il suo
destino". Josefina Aldecoa narra poi l'esperienza fatta dalla madre
durante il suo terzo incarico in un paese sperduto tra le montagne ("ricordo
le mie passeggiate lungo le strade polverose, nessuno mi si avvicinava e
nessuno era interessato a ciò che facevo") dove imparò "prima
di tutto la resistenza di un ambiente ottuso" e ad apprezzare "i
profumi, i colori, le sensazioni più elementari". Di quel periodo è
messa in risalto l'amicizia con il facoltoso e colto don Wenceslao, il suo
prodigarsi per la piccola comunità ("mi fu possibile risolvere la
maggior parte delle questioni con un po' di buon senso e volontà") e
la percezione di assistere al "miracolo di una professione che stava
iniziando a sbocciare e che mi rendeva felice nonostante la neve e la cucina
buia, e nonostante quel poco che apparentemente mi davano e il tanto che dovevo
dare io". Il racconto prosegue poi con l'esperienza nella Guinea
Equatoriale "il punto più lontano della terra, sulla linea
dell'Equatore". Gabriela approda "in quell'isola affascinante
e al tempo stesso angosciante" come "Maestra di ruolo"
e subito è coinvolta dall’entusiasmo dei bambini, conosce l'amicizia di un
medico diventato sua guida e interlocutore, ma scopre anche il razzismo ("non
era un fatto isolato o una stravaganza, bensì la conseguenza di una realtà
ampiamente diffusa"). Un'altra parte importate della vita di Gabriela,
trascorsa nei distretti rurali della Spagna sull'entusiasmo delle "prospettive
nuove aperte dalla Seconda Repubblica", inizia con il ricordo del suo
matrimonio ("non avevo mai pensato di sposarmi tanto per farlo ... ma
quando conobbi Ezequiel mi ritrovai a riflettere sul fatto che, in fondo, era
la cosa più normale ... e che non era incompatibile con la mia carriera, dato
che anche lui era maestro ed era iniziato tutto proprio per questo, per
l'affinità di interessi e di entusiasmi") per proseguire con le
esperienze scolastiche, la nascita della figlia Juana, il trionfo della
Repubblica con i suoi contraccolpi sociali ("nei paesi piccoli e
lontani dalla città, le prime reazioni di fronte alla Repubblica furono di
sconcerto e di diffidenza") e l'amarezza per "la mancanza di
riconoscimento sociale della professione". Infine in un crescendo di
difficoltà sociali, professionali e familiari, la scrittrice narra la vita
della madre nella nuova sede in un paese di minatori dove "il lavoro
era la mia medicina, il mio stimolo, l'unica cosa che mi teneva radicata alla
realtà". Tra i tanti fatti raccontati, spiccano quelli in cui Gabriela
è alle prese con la durezza e l'asperità dell'esistenza quotidiana e le vicende
culminate con lo scoppio della guerra civile per "l'incapacità della
Repubblica di compiere le promesse" che sconvolge ancora una volta la
sua esistenza e decretano la fine del sogno "di salvare il paese
attraverso l'educazione". In Storia di una maestra attraverso
le vicende di Gabriela, Josefina Aldecoa presenta "una testimonianza
storica utile a capire le durissime condizioni di lavoro dei maestri di
campagna [non solo spagnoli] e il ruolo importate che svolsero [e
che tuttora svolgono] mostrando in modo constante la loro vocazione"
e il valore dei loro sacrifici. Bene ha fatto l'editore palermitano a
pubblicare il volume che idealmente si colloca nella scia di Maestrine,
un altro bel libro sulla figura sociale della maestra presente nel suo
catalogo.
Josefina Aldecoa
Storia di una maestra
Sellerio. Pagine 264. Euro
14,00
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