Continuano i lavori di restauro del Duomo di Pavia. Il programma dell'intervento resta confermato : la Cattedrale riaprirà le sue porte a fine anno, per consentire al Vescovo della nostra città, S.E. Mons. Giovanni Giudici, di celebrare la Santa Messa nella notte di Natale.
CHIUSURA DEGLI UFFICI DI CURIA
Gli uffici di curia chiuderanno per le ferie estive da lunedì 1 a sabato 20 agosto.
Riapriranno lunedì 22 agosto
RICORRENZE AGOSTINIANE
24 agosto 2011 ore 18.30
Celebrazione eucaristica - apertura dell'Arca con le quattro chiavi ed esposizione delle Reliquie
27 agosto 2011 - festa di S. Monica
ore 10.00 Visita alle memorie agostiniane di Pavia organizzata dal Comitato Pavia Città di S. Agostino
ore 18.30 Celebrazione eucaristica
ore 21.00 Concerto d'organo di Jean-Claude Guidarini
28 agosto 2011 - solennità di S. Agostino
ore 9.00 Celebrazione eucaristica presieduta da S. E. mons. G. Giudici
ore 11.00 Celebrazione eucaristica
ore 18.30 Solenne Pontificale presieduto da sua Em.za il Cardinale A. Nicora
3 GIORNI CHIERICHETTI
dal 2 al 4 settembre ad Alassio
La Diocesi di Pavia e il Seminario organizzano “3 giorni chierichetti!!!”, un appuntamento in programma dal 2 al 4 settembre prossimi. Il programma prevede la partenza venerdì 2 settembre alle 10.00 da viale Matteotti a Pavia davanti al supermercato Gs; il rientro è previsto domenica 4 settembre alle 18.00. Il soggiorno è in programma all’istituto Salesiano “Madonna degli Angeli” in via san Giovanni Bosco 12 ad Alassio. Saranno 3 giorni per vivere un’esperienza di condivisione, gioco e amicizia con i ministranti della Diocesi e per scoprire sempre più la bellezza di servire il Signore Gesù. Ci si può iscrivere in Curia presso l’ufficio pastorale entro venerdì 29 luglio con il versamento di una caparra di 25,00 €.
PELLEGRINAGGIO A BOLSENA, LANCIANO E ANCONA
Dal 5 all'8 settembre 2011 pellegrinaggio diocesano nei luoghi dei miracoli eucaristici nell'anno del Congresso Eucaristico nazionale di Ancona
Lunedì 5 settembre: Pavia - Siena - Bolsena
martedì 6 settembre: Bolsena - Alatri - Lanciano
mercoledì 7 settembre: Lanciano - Ancona
giovedì 8 settembre: Ancona - Ferrara - Pavia
Nel pomeriggio di mercoledì celebrazione eucaristica presieduta da S.E. mons. Giovanni Giudici nella cattedrale di Ancona.
Quota viaggio: €535,00
Per informazioni più dettagliate e prenotazioni rivolgersi all'ufficio pellegrinaggi della curia vescovile - piazza Duomo, 11 Pavia - tel. 0382.386511
IL TICINO IN ANTEPRIMA
Alessandro Repossi
Sul numero de "il Ticino" nelle parrocchie e nelle edicole a partire da venerdì 22 luglio, il titolo di copertina è: "Giovani in cammino dal Grest alla GMG. Ma in che misura Pavia è sensibile nei loro confronti?".
L'editoriale, dal titolo "Il vento del Grest", è firmato da don Davide Diegoli, responsabile della Pastorale Giovanile e Oratori della Diocesi di Pavia. Ai Grest sono dedicate alcune pagine all'interno del giornale, con particolare attenzione a quelli che sono stati organizzati negli Oratori dello Spirito Santo, San Genesio, Bascapè ed alla Sacra Famiglia. Riflettori puntati su una notizia allarmante: fondi alimentari dell'Unione Europea a rischio? Milioni di indigenti senza aiuti se i tagli saranno confermati.
Domenica 24 luglio grande festa all'Istituto Maria Ausiliatrice di Pavia per i cento anni di suor Giannina. Il Vescovo Giovanni Giudici benedice la nuova cappella del Pertusati, la cerimonia domenica 24 luglio alle 10. Viaggio in Russia per i seminaristi pavesi. Scuola: Giuseppe Bonelli, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, parla dei piani per il futuro che prevedono l'accorpamento tra un anno per il "Foscolo" e gli istituti comprensivi. Urbanistica: il rilancio di Pavia con il nuovo PGT, intervista all'assessore Fabrizio Fracassi. Ambiente: pesca, una passione che non tramonta; ma serve un maggior rispetto delle regole. Lavoro: parla Carlo Gerla, segretario della Cisl. Cronaca e foto del concerto al carcere di Torre del Gallo organizzato da Radio Ticino Pavia. Landriano celebra la Madonna del Carmine. Roncaro, nuovo successo per il gemellaggio con Hericourt. Presentato a Ramallah il progetto Palestina dell'Università di Pavia. Musica e cultura, la grande estate di Montecalvo Versiggia. Su "il Ticino" continua la pubblicazione degli articoli scritti da Cesare Angelini sul "Corriere della Sera". "Quel 25 luglio quando venne arrestato
Mussolini": i ricordi di Giacomo Bruni, partigiano dell'Oltrepo che partecipò alla spedizione di Dongo. Poi la cronaca, gli appuntamenti e le rubriche.
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IDEE NELLO SCAFFALE
di Tino Cobianchi
L’editore Adelphi ha pubblicato un altro bel libro del poeta polacco-lituano Czesław Miłosz (1911-2004), Premio Nobel per la letteratura nel 1980: Abbecedario. In fuga prima dal nazionalismo, poi dal totalitarismo comunista, infine da un modello di vita consumistica, Miłosz visse sempre con molta dignità la sua condizione di eterno esule senza patria che lo espose però in maniera drammatica alle bufere della vita e della storia. La sua opera - è stato scritto - “ha la bellezza e il fascino dei classici” e le sue riflessioni filosofiche e religiose “mandarono in frantumi i conformismi e i pregiudizi di un Occidente distratto, penetrando con uno sguardo profondo e maturo nei grovigli dell’umana esistenza”. Uno dei suoi libri più famosi, La mente prigioniera, “è un’analisi fredda e spietata dei meccanismi che inducono gli uomini, e in particolare gli intellettuali, ad asservirsi al potere totalitario sovietico”. In Abbecedario Czesław Miłosz racconta il Novecento così come lui lo ricorda e lo ha visto, rispondendo prima di tutto “ad un bisogno profondo di immergersi in quella giungla umana che è la storia del nostro tempo e della nostra civiltà”. Il poeta rovista così “nei cassetti della sua memoria” e passa in rassegna figure, luoghi e avvenimenti componendo “un fulgido mosaico di vicende proprie e altrui che spaziano da un continente all’altro, da un’epoca all’altra, delineando una personalissima enciclopedia del secolo appena trascorso”. Strutturato come un vero e proprio abbecedario, nel quale le lettere iniziali delle singole voci si succedono in ordine alfabetico, il libro è mosso dal duplice intento di salvare dall’oblio tutto ciò che in un modo o nell’altro ha avuto un ruolo nella vita dell’autore e di riflettere sul suo tempo. Rinunciando al ruolo di protagonista per assumere quello di regista, Miłosz mette in scena grandi attori, piccole comparse, usa fondali diversi e crea emozionanti atmosfere. Così accanto a molti personaggi della storia e della cultura polacca, il poeta parla di ambizione (“tutto il teatro delle relazioni sociali poggia sull’ambizione; essa è la forza che tira i fili della nostra tragifarsa”), attenzione, autenticità (“l’autenticità in letteratura esige che si scriva indulgendo il meno possibile ai gusti di questo o quel tipo di pubblico”), biografie (“sono come le conchiglie: non dicono un granché del mollusco che le abitava”), doveri, natura, numeri, pregiudizi (“per pensare al mondo in maniera relativamente corretta bisogna evitare i pregiudizi, o preconcetti, sulle caratteristiche di certe persone o cose”), verità, ma anche dei luoghi in cui ha vissuto (Polonia, America, Francia), di scrittori come Balzac, Dostoesvskij e Camus, poeti come Whitman, Baudelaire, Rimbaud e Chaim Grade, filosofi del calibro di Maritain e Schopenhauer, riflette sulla pittura di Hopper, sul buddismo, sulla fine del capitalismo, sulla stupidità dell’Occidente, descrive la Selva Rudnicka di Vilna, il Connecticut, Aosta, “l’acqua liscia, verdolina e limpida” di Bocca di Magra e molto altro ancora. Toccante è molto poetico è il componimento dedicato ai villaggi intorno alla dimora nobiliare di Szetejnie, dove lo scrittore è nato. Scrive Miłosz: “La valle della Niewiaza s’incunea nella pianura formando quasi una forra, dove non si vedono né i parchi, né i resti delle antiche dimore nobiliari. Un viaggiatore immaginario che attraversi oggi pianura non può neanche immaginare che cosa ospitasse un tempo. Il fumo che si alzava dai villaggi, il cigolio delle carrucole nei pozzi, il canto dei galli, l’abbaiare dei cani, le voci umane: tutto scomparso. Non c’è più neppure il verde dei frutteti nel quale sprofondavano i tetti dei casolari: meli, peri, susini erano coltivati in ogni cascina, tra la casa, il fienile e il granaio, cosicché la strada che conduceva al villaggio era tutta incorniciata di alberi”. Nel suo Congedo Czesław Miłosz afferma che forse “sarebbe stato giusto e opportuno scavare a fondo nella vita e nei destini di ciascuna figura, anziché limitarsi ai dati esteriori” perché le persone citate compaiono “spesso racchiusi in un dettaglio nemmeno troppo essenziale”. Il disegno e la trama che sottende tutto il libro tesse però in maniera esemplare “una rete di riferimenti e dipendenze reciproci” tenuti insieme dalle date del Novecento compiendo così una sorta d’affascinante viaggio nel fitto della sua storia. Abbecedario è a pieno titolo una variegata, magistrale ed intelligente guida ricca di ricordi e riflessioni sulla civiltà e cultura occidentale con molte ed interessanti “escursioni” in quella polacca.
Czesław Miłosz
Abbecedario
Adelphi. Pagine 336. Euro 23,00
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