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giovedì 20 febbraio 2014

Anno VI n. 7

“Non vedo l’ora di riprendere il mio posto in mezzo a voi”
Mons. Giovanni Giudici, Vescovo di Pavia, nei giorni scorsi è stato dimesso dall’ospedale milanese dove era stato ricoverato. Il nostro Vescovo dovrà ora osservare un periodo di convalescenza, al termine del quale potrà tornare a Pavia per riprendere i suoi impegni in diocesi. Mons. Giudici, attraverso il settimanale “il Ticino”, invia un saluto affettuoso all’intera comunità diocesana.

Cari sacerdoti, care sorelle e fratelli religiosi, cari diocesani tutti, ho desiderato inviarvi questa lettera dopo i giorni del ricovero ospedaliero e all’inizio del tempo della convalescenza. Nei giorni di maggiore fatica, sono stato circondato da segni di amicizia e di affetto che molto mi hanno aiutato; messaggi, saluti, biglietti, mail hanno manifestato un senso di attenzione e di cordialità che fanno uscire dall’angolo a cui il dolore fisico ci confina.
Mi sono sentito profondamente in comunione con i fratelli e le sorelle ammalati e con gli anziani della diocesi, in particolare quelli che mi hanno accolto nelle loro case durante la Visita Pastorale. La fragilità fisica ci aiuta ad essere attenti alla sofferenza dell’altro, a pregare gli uni per gli altri, ad essere più pazienti e disponibili. Soprattutto però ho sentito il dono della vostra preghiera, a cui si univa la mia, perché il dono della salute mi consenta di continuare il ministero tra voi, per la mia gioia e per un cammino più deciso nella missione di servizio al Vangelo che a tutti noi è affidato. Sappiate che è grande la mia gratitudine, e che non vedo l’ora di riprendere il mio posto in mezzo a voi, per continuare insieme la nostra avventura di credenti. La sofferenza del resto rende ancora più chiaro quale inestimabile dono è la fede per ogni persona e per il mondo intero.
Milano, 18 febbraio 2014
Mons. Giovanni Giudici
(Vescovo di Pavia)



La comunità di S.Alessandro ricorda don Giancarlo Codiglioni
La comunità di Sant’Alessandro ricorda don Giancarlo Codiglioni, nel primo anniversario della sua scomparsa. Venerdì 21 febbraio, alle 21, don Dante Lampugnani presiederà la Santa Messa in memoria del sacerdote.


La festa di Santa Margherita da Cortona
Sabato 22 febbraio
, alle 15.30, all’istituto “Santa Margherita” di Pavia si celebrerà la festa di Santa Margherita da Cortona. Alle 15.30 don Dante Lampugnani, parroco di Sant’Alessandro Sauli, celebrerà la Santa Messa.


Musical per sostenere il nuovo Oratorio di S.Primo e San Michele
Domenica 23 febbraio
, alle 15.30 al Teatro delle Canossiane di Pavia (in corso Garibaldi 60), i ragazzi del gruppo “Namastè” di Pavia proporranno il musical “Quello che non vedi”, liberamente tratto dalla fiaba “La Bella e la Bestia”. Le offerte raccolte verranno interamente devolute alla costruzione della nuova struttura dell’Oratorio di San Primo e San Michele.


Con “I martedì della Cattedrale” il ricordo di figure di rilievo della Chiesa pavese
Torna, nel Duomo di Pavia, il ciclo di incontri “I martedì della Cattedrale”.
Per ogni appuntamento il programma prevede la Santa Messa in memoria alle 17 e, a seguire, alle 17.30 (in diretta su Radio Ticino Pavia, Fm 91.8 – 100.5) l’intervento sulla presenza di questi personaggi nella nostra comunità diocesana. Martedì 25 febbraio don Marino Neri parlerà di mons. Giuseppe Casati; lunedì 3 marzo don Giovanni Lodigiani ricorderà don Elio Palladini.


Il ritiro del clero pavese in Cattedrale
Giovedì 27 febbraio
il ritiro per il clero si svolgerà in Cattedrale, nel contesto dell’accoglienza riservata alle reliquie di san Giovanni Bosco a Pavia. Si prega di prendere nota della variazioni di orario:
- Ore 9.30 Meditazione tenuta da don Emilio Gnani
- Ore 10,45 accoglienza delle reliquie in Cattedrale
Seguirà la concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Vescovo.


L’Urna di don bosco a pavia
Sabato 22 febbraio
, ore 9.30 - Curia vescovile di Pavia
“Il laboratorio dei talenti”, dibattito sulla natura e la missione dell’oratorio. Introduzione di don Davide Diegoli.

Giovedì 27 febbraio - Cattedrale di Pavia
Ore 11.00 Santa Messa, il Vescovo e il clero pavese accolgono l’urna di don Bosco
Ore 15.00/16.50 Visita all’urna del santo
Ore 18.00 Don Bosco: un santo sociale. Incontro a cura del servizio per la pastorale sociale
Ore 21.00 Preghiera vocazionale, a cura del servizio per la pastorale vocazionale e del servizio per la pastorale universitaria
Venerdì 28 febbraio
Ore 8.00/10.50 Visita all’urna del santo
Ore 11.00 Santa Messa. Il Vescovo prega con gli alunni delle scuole cattoliche
Ore 15.00/16.50 Visita all’urna del santo
Ore 17.00 Santa Messa con i religiosi e le religiose
Ore 21.00 Veglia e saluto a don Bosco. Il Vescovo con gli Oratori e i giovani in preghiera raccolti intorno all’urna
di don Bosco. Trasferimento al santuario di Santa Maria delle Grazie, da cui partirà all’alba del 1° marzo.


“Profili pavesi del ‘900”, cinque incontri in Cattedrale
La Cattedrale di Pavia ospiterà un ciclo di cinque incontri dal titolo “Profili pavesi del ‘900”. Il primo appuntamento è in programma giovedì 27 febbraio: alle 18 il prof. Virginio Rognoni parlerà del prof. Vittorio Grevi.
Ogni incontro verrà trasmesso in diretta da Radio Ticino Pavia e sarà preceduto, alle 17, dalla Santa Messa in memoria del personaggio ricordato.


Incontro UCID
LUNEDÌ 3 MARZO ORE 21
Pavia, Parrocchia del SS. Crocifisso - Via Suardi, 8
conversazione su “Il pensiero sociale nell’Evangelium Gaudii”
con Don Stefano Sabbioni, Consulente UCID


Il numero de "il Ticino" nelle parrocchie e nelle edicole di Pavia da venerdì 21 febbraio si presenta tutto a colori, con uno speciale di quattro pagine dedicate al prossimo arrivo a Pavia delle reliquie di San Giovanni Bosco. Il titolo della copertina è "L'urna di Don Bosco arriva a Pavia". Il 27 e 28 febbraio due giorni di  preghiera e di festa in città. La prima tappa a Maria Ausiliatrice: la direttrice Suor Piera Porro presenta la realtà dell'Istituto. Don Marco Mazzanti, direttore dell'Opera salesiana: "Facciamo conoscere il santo ai pavesi". Don Matteo Cassinotti, incaricato dell'Oratorio salesiano e del Collegio Don Bosco: "Gli Oratori, un luogo per crescere". Suor Natalina Marise, responsabile della Fondazione Martinetti – Lega del Bene: "Don Bosco vive con noi ogni giorno".  
Tornando alla prima pagina l'editoriale, firmato dal direttore Alessandro Repossi, ha come titolo "La politica che non capiamo".
"Per il Servo di Dio don Enzo Boschetti si attende ora la dichiarazione di Venerabilità": intervista a Francesca Consolini, postulatrice della Causa di Beatificazione del fondatore della Casa del Giovane di Pavia.
"Il volontariato, ricchezza preziosa per aiutare chi soffre": l'istituto Santa Margherita di Pavia ha ospitato il convegno inserito negli eventi della "Giornata del Malato".
"Quando le piazze delle nostre città sono "periferie" da evangelizzare": l'esperienza di una coppia che aderisce al Cammino Neocatecumenale.
"Cittadinanza e Costituzione", una scuola di vita per duemila studenti della provincia di Pavia.
"Dal liceo al carcere: sguardi incrociati". L'incontro tra un gruppo di studenti del "Cairoli" di Pavia e un ex detenuto di Torre del Gallo.
Politica: domenica 23 febbraio alle primarie il confronto Furini-Depaoli, il Pd sceglie il candidato sindaco per le elezioni comunali di Pavia.
Apolf: nasce il Polo pavese della ristorazione. Scuole e imprese più vicine grazie a un progetto nel settore agroalimentare.
Testimonianze pavesi: intervista all'arbitro di pallacanestro Paolo Quacci, la Pavia del basket per dieci anni in serie A.
Continua il viaggio tra le società del CSI di Pavia: A.s. Zerbo, 15 anni di calcio ricordando don Nello.
"Occhio d'artista per San Michele": nella cripta della basilica pavese un mostra fotografica in memoria di don Giuseppe Orticelli.
Completano questo numero de "il Ticino" altre notizie dalle comunità parrocchiali della diocesi di Pavia, la cronaca, gli appuntamenti e la pagina dei libri.

Sono trascorsi quasi sei anni dalla scomparsa di Mario Rigoni Stern (1921-2008) le cui opere, da Il sergente nella neve a L’ultima partita a carte, sono entrate tra i classici della nostra letteratura. Da qualche mese è in libreria Il coraggio di dire no, un'interessante raccolta di conversazioni a cura di Giuseppe Mendicino la cui lettura consente di conoscere più a fondo la statura umana, morale e letteraria dello scrittore. Prima di dare spazio alle interviste, scelte tra quelle apparse tra il 1963 e il 2007 su riviste, quotidiani, trasmesse in radio o tenute in occasione di incontri con gli studenti, il curatore evidenzia la differenza tra lo stile dei libri di Rigoni Stern "in cui raramente troviamo commenti personali" e quello dei dialoghi in cui "si sforzava sempre di spiegare i motivi e le ragioni di ciò che aveva vissuto, anche a costo di ripeterli, e non si preoccupava di esprimere apertamente le proprie considerazioni". Ordinate cronologicamente in quattro sezioni ognuna ispirata a un tema, le conversazioni sono precedute da "Imparate a dire no", colloquio che dà il tono morale a tutta la raccolta e in cui Mario Rigoni Stern invita i giovani (e lo fa più volte) "a dire no alle lusinghe ... a chi vi vuol far credere che la vita sia facile ... a chiunque vuole proporvi cose che sono contro la vostra coscienza", affermando che "è molto più difficile dire no che sì". Nella prima parte, La vita, si trovano le interviste nelle quali lo scrittore parla dei suoi convincimenti e delle sue idee sul mondo, delle cose che lo fanno più arrabbiare ("lo spreco, le cose mal fatte, l'ignoranza volontaria di chi capisce come stanno le cose, ma non lo vuole ammettere, magari per il proprio tornaconto"), di se stesso (definendosi "un non-scrittore") e della propria fortuna letteraria. Nell'interessante sezione I libri, Rigoni Stern non parla solo delle opere da lui scritte ("i miei libri hanno ancora oggi, almeno per me, la stessa forza evocativa del tempo a cui si riferiscono"), ma anche di quelle che l'hanno formato ("ogni libro che ho letto ha depositato qualche cosa nella mia anima") e sulla loro importanza "per procedere indenni fra gli scogli della navigazione quotidiana", fino al sublime "leggere, quando la neve fuori della porta ti dà il senso di una purezza infinita, è quasi un riscoprire tutte le emozioni della vita". Ne Le guerre lo scrittore ripercorre gran parte delle vicende che lo hanno visto protagonista. Dopo aver affermato "che la vita degli uomini non vale per quello che uno raggiunge di notorietà, ma per quello che uno sa creare, sa vivere, sa dare agli altri", Mario Rigoni Stern ricorda che ha scritto le sue opere "per chi non era ritornato e non poteva raccontare, perché era rimasto lì o in Albania o in Russia o nei campi di concentramento" e ribadire, citando Primo Levi, l'importanza della memoria perché "le cose che si dimenticano possono ripetersi". Infine molto bella è la serie di interviste raccolte in La natura, le montagne, la caccia in cui Mario Rigoni Stern spazia a tutto campo su argomenti che toccano la nostra società ("l'indifferenza, la mancanza cioè di solidarietà, è un pericolo incombente") ed esaltano la bellezza e il fascino della natura e della montagna. Ad esempio quando parla del trascorrere delle stagioni, lo scrittore lo paragona al lungo viaggio della vita in cui "la primavera è la nascita: quando la neve si scioglie lasciando il posto al primo verde; l'estate che è la tua maturità; l'autunno è lo splendore, è l'uomo che arriva verso la fine della vita, rivede tutto quello che ha vissuto e può finalmente fare le sue considerazioni; l'inverno, con la neve, la pace, la morte: tutto è tranquillità, quiete, riposo". Il coraggio di dire no è un bel libro che consente di apprezzare "la stessa concisa chiarezza, concretezza, tensione etica presenti nelle pagine" di Mario Rigoni Stern e di riascoltare, con rinnovato piacere, la sua voce “che è di quelle che non ci si stanca mai di ascoltare”.
Mario Rigoni Stern
Il coraggio di dire no
Einaudi. Pagine 238. Euro 12,00

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