“Con lo sguardo di Cristo nel mondo
della sofferenza”
Sabato 10 ottobre, alle 9 nell’Aula Magna
dell’Università di Pavia, si terrà il convegno dal titolo “Con lo sguardo di
Cristo nel mondo della sofferenza”. L’incontro è promosso dall’ufficio
diocesano per la pastorale della salute e per la pastorale universitaria. Ad
aprire il convegno sarà il rettore Fabio Rugge; le conclusioni verranno
affidate al vescovo Giovanni Giudici.
Concerto
nella chiesa di S. Alessandro Sauli
Sabato 10 ottobre, alle 21 nella chiesa
di S. Alessandro Sauli a Pavia, la Corale “Felice”, diretta da Irene Rocca, si
esibirà nel concerto “Laudato Sì”. I coristi saranno accompagnati alle tastiere
da Davide Re e Paolo Malusardi, al violino da Giuseppe Coronelli, alle chitarre
da Roberto Coccia e Dario Bergonzi, al basso da Davide Galdi e alla batteria da
Mauro Rocca. L’ingresso è libero.
Giornata di presentazione e condivisione
dell'Azione Cattolica di Pavia
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Il
Vangelo di Marco letto con i ragazzi del Duomo
“Vuoi partecipare ad un cammino di fede?”: è il titolo di quattro incontri
promossi dai ragazzi del Duomo per vivere insieme la lettura del Vangelo di
Marco. Il primo appuntamento è in programma lunedì 12 ottobre, alle 21, al Collegio Senatore in via
Menocchio 1 a Pavia, con l’introduzione al Vangelo: “Le persone; Gesù; il
cammino dei discepoli; la Risurrezione”.
Incontri
di formazione della Caritas
La
parrocchia di S. Maria di Caravaggio, a Pavia, ospita gli incontri di formazione
della Caritas diocesana. Il primo appuntamento è in programma martedì 13 ottobre, alle 21: mons. Adriano
Migliavacca, vicario generale della diocesi di Pavia, tratterà il tema “La
misericordia nella Bibbia”.
Gruppi
di ascolto, la formazione per gli animatori
Giovedì 15 ottobre, alle 21 in Seminario,
si terrà il primo incontro di formazione (dedicato al Vangelo di Luca) per gli
animatori dei gruppi di ascolto della Parola di tutti i vicariati. Don
Gianluigi Corti terrà una relazione dal titolo “Luca, un Vangelo per i deboli”.
Il
CSI di Pavia festeggia i 70 anni di vita
Il
CSI di Pavia festeggia i 70 anni di vita, essendo stato fondato nel 1945. Sabato 17 ottobre, alle 15 al Palazzo
Broletto di Pavia, si terrà un incontro presieduto da Sergio Contrini,
presidente del CSI di Pavia; seguirà alle 17 la Santa Messa in Cattedrale,
celebrata dal vescovo Giovanni Giudici.
Il titolo della
copertina del nuovo numero de "il Ticino", nelle parrocchie della
diocesi di Pavia e nelle edicole della provincia da venerdì 9 ottobre, è
"Don Andrea Migliavacca vescovo di San Miniato. Mons. Giudici: una grande
gioia per la nostra comunità diocesana".
L'editoriale, firmato da mons.
Gianfranco Poma, è titolato "Il Sinodo sulla famiglia, meravigliosa
esperienza di Chiesa".
Don Ernesto Maggi, parroco della
Cattedrale di Pavia, commenta gli interventi del Santo Padre nella recente
visita a Cuba e negli Stati Uniti: "Papa Francesco non è comunista: ci
invita a mettere in pratica il Vangelo".
Andrea Albergati scrive per
"il Ticino": "Sono ottimista sul futuro di Pavia. Buone
opportunità di crescita per la città".
Domenica 11 ottobre la giornata
nazionale dell'Anmil: anche a Pavia l'evento dedicato agli invalidi del lavoro.
Architettura sacra: il premio
europeo Frate Sole al polacco Holownia. Il riconoscimento consegnato dalla
Fondazione che si ispira a padre Costantino Ruggeri.
Giuliano Setti ricorda il dottor
Giuliano Ravizza nel 23esimo anniversario della scomparsa del titolare della
pellicceria Annabella: "Giuliano Ravizza, un grande uomo che ha sempre
amato la sua Pavia".
Landriano e San Carlo Borromeo:
festeggiato dalle due comunità l'ingresso dei parroci don Antonio Fattori e don
Rosario Chirico.
A Copiano il saluto e i
ringraziamenti a don Fabio Curti e il benvenuto al nuovo parroco don Antonio
Vitali.
Scuole cattoliche: il liceo
"Teresio Olivelli" a Pavia da quasi 40 anni.
Venerdì 16 ottobre verrà
presentato al Broletto il libro sui cent'anni dell'oratorio di San Mauro a
Pavia.
Completano questo numero de
"il Ticino" altre notizie dalle comunità parrocchiali della diocesi
di Pavia, la cronaca, gli appuntamenti e la pagina dei libri.
In occasione del
1400° anniversario della morte di san Colombano (23 novembre 615), le Paoline
hanno pubblicato un'agiografia che "ripercorre l’avventurosa esistenza
umana e spirituale del grande evangelizzatore del continente
europeo". San Colombano. Pellegrino per Cristo sulle strade
d’Europa è il titolo del volume scritto da Barbara Sartori, redattrice de Il
Nuovo Giornale settimanale della diocesi di Piacenza-Bobbio. Prendendo come
testo di riferimento la Vita di Colombano e dei suoi discepoli che il
primo biografo del santo, Giona di Susa, scrisse poco dopo la sua morte e con
uno stile "attento ai fatti ma aperto al «meraviglioso» di cui è ricca
ogni storia di santità", la giornalista ricostruisce innanzitutto il
contesto storico e religioso nel quale nacque e visse Colombano, soffermandosi
sulle peculiarità del monachesimo celtico ("eroismi quotidiani fatti
non di grandi gesta, ma di rinunce rigorose: al sonno, al cibo, alla propria volontà
in nome dell'obbedienza all'abate") e come egli maturò la decisione "di
farsi pellegrino per Cristo". Dopo un breve cenno alle opere di
Colombano ("rispecchiano alla perfezione la sua complessa
personalità" e "trasudano per l'annuncio del Vangelo, urgenza
di un cristianesimo autentico, contro la tentazione di una religiosità
esteriore, diffusa allora come oggi"), la biografa passa in rassegna
l'esperienza da lui vissuta a Cleenish Island alla scuola dell'abate Sinell che
lo guida a porre "le basi della sua vocazione monastica" e
quella a Bangor in una comunità più grande nella quale "si dedica
totalmente alla preghiera, a prendere su di sé il giogo di Cristo".
Barbara Sartori ripercorre quindi il periodo in cui Colombano, seguendo "l'ispirazione
divina a farsi pellegrino per Cristo", parte con altri dodici monaci
dall'Irlanda per andare a evangelizzare la Francia. "Nel deserto della
Gallia", scrive l'autrice, il monaco irlandese inizia la missione in
cui "oltre all'efficacia della predicazione si aggiunge il carisma
dell'intercessione e della guarigione" e vede "il crescere
della famiglia colombaniana". Dopo la fondazione del primo monastero a
Luxeuil ne seguono altri e questo impone a Colombano di "scrivere una
Regola, compito al quale l'abate si dedica, sotto l'ispirazione dello Spirito
Santo": la «Regula monachorum» ("s'interessa della
relazione del monaco con Dio"), la «Regula coenobialis» ("sulle
relazioni con i confratelli, scendendo nel concreto della vita quotidiana")
e il «Paenitentiale» che "racchiude invece una puntigliosa lista
di infrazioni a cui corrispondono altrettante precise sanzioni". Nel
capitolo Dalla fama all'esilio, l'autrice si sofferma sul travagliato
periodo nel quale il monaco - diventato ormai famoso e "fondatore di
monasteri, dispensatore di grazie e di guarigioni" - deve far fronte
alle controversie con i regnanti dell'epoca che lo costringono prima all'esilio
forzato e poi, all'età di settant'anni, a ripartire di nuovo. Di questo nuovo "pellegrinaggio
per le strade dell'Europa" è dato ampio dettaglio in Per le strade
della Gallia in cui Barbara Sartori ricorda "il viaggio di
Colombano e dei suoi compagni, scortati dai soldati come fossero malfattori,
per arrivare alla costa occidentale per essere imbarcati per l'Irlanda" ma
che "gli dà la chance di incontrare genti, che altrimenti, mai
avrebbero incrociato il suo volto"; un segno (un'onda gigantesca
respinge indietro e lasciandola in secca la nave sulla quale si era imbarcato)
indicherà a Colombano e ai suoi confratelli che "non sono destinati a
far rientro in patria". Nell'ultimo capitolo l'autrice dà conto come
Colombano, ormai anziano e con le energie fisiche che si affievoliscono ma con
il vivo desiderio "di portare il Vangelo a chi non ha mai sentito
parlare di Gesù", varcate le Alpi arriva in Italia adoperandosi "per
disperdere e per estirpare, applicando in cauterio delle Scritture, le menzogne
degli eretici" e nella "missione di predicazione itinerante a
Milano, Pavia, Monza", giungendo a Bobbio dove, attraverso un altro
prodigio, capisce che "Dio vuole che lì si fermi"; e così sarà
fino alla sua morte avvenuta un anno dopo aver fondato il monastero. Il lavoro
di Barbare Sartori fa conoscere la figura e il carisma di "uno dei
Padri dell'Europa" che con la sua "passione per l'annuncio del
Vangelo seppe ridare speranza e unità a un mondo disorientato"
incarnando "il prototipo di quell’ideale di Chiesa in uscita"
che papa Francesco non si stanca di raccomandare.
Barbara Sartori
San Colombano
Paoline. Pagine 160. Euro 13,00
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