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A ogni inizio d’anno si fanno sempre buoni propositi. In ambito spirituale per chi è intenzionato a

passare dalle parole ai fatti segnalo L'arte di ricominciare di don Fabio Rosini, una bella catechesi sul discernimento «alla scuola del paradigma della creazione» narrata nel primo capitolo della Genesi. «Questo libro è dedicato, scrive il direttore del Servizio per le Vocazioni della Diocesi di Roma, a tutti coloro che pensano che non si possa ricominciare o che sia troppo difficile» imparare «un’arte che va appresa con umiltà e con i piedi ben piantati per terra». Leggendo «nello stesso tempo il testo biblico e noi stessi», don Rosini guida il lettore a comprendere e vivere nel profondo la dinamica del discernimento coniugando la Parola di Dio con la vita per cercare «di carpire il tesoro, lo schema, la filigrana del rimetterci in piedi» così da farla ripartire.

Già dai primi versetti del primo giorno (Gen 1, 1-5), il sacerdote rileva che «nella vita, sia interiore che esteriore, per lasciare che Dio ci ricostruisca, è senza senso partire dai particolari: bisogna partire dalle cose più macroscopiche, quelle che si vedono accendendo la luce» riflettendo sull’uso del corpo, dello spazio e del tempo ed evidenziando che «nella vita spirituale non si può andare per cose eclatanti, bisogna partire dal semplice». Nel commentare i versetti del secondo giorno (Gen 1, 6-8), don Rosini parla dell’importanza delle priorità che «mettono in ordine la vita» spiegando quali sono e perché «nascono da sani punti fermi e scandiscono il tempo giusto, implicano delle negazioni, eliminano le perdite di tempo e lasciano lo spazio a ciò che serve». Riflettendo invece sul passo del terzo giorno (Gen 1, 9-13) il sacerdote spiega l’utilità dei limiti affermando che «accettare o rifiutare il limite orienta drammaticamente la nostra attività, la nostra intelligenza, i nostri sentimenti» passando in rassegna doni e virtù dell’agire cristiano che dobbiamo recuperare: prudenza, santo timore di Dio, sobrietà, astinenza («non insegna a stare lontano dagli errori, ma dalla zona che c’è prima degli errori»). Parlando del quarto giorno (Gen 1, 14-19), l’autore si sofferma sulla saggezza di saper contare il tempo e sulla differenza tra suggestioni (basate sulla logica e sulla paura) e ispirazioni (vengono dallo Spirito Santo e dall’amore). Nelle riflessioni del quinto giorno (Gen 1, 20-23) spicca la considerazione che «il discernimento sulla propria vocazione non finisce con la gioventù, in tutta l’esistenza si dovrà affrontare! Ogni giornata dobbiamo capire a cosa ci chiama Dio. Capire la vocazione della vecchiaia, della maturità, la vocazione del lavoro, dell’amicizia». Lascio al lettore la scoperta delle riflessioni di don Fabio sul sesto giorno (Gen 1, 24-31) «il più lungo e articolato» e «culmine del percorso» e del quale «non c’è una parola da far cadere a vuoto».

Passo dopo passo affrontando «con acuta precisione i grandi nodi della vita spirituale», le meditazioni di don Fabio Rosini consentono al lettore di apprendere «l’arte di ricostruire la propria esistenza, di ricominciare – o di cominciare proprio» cosi da poter «giungere alla liberazione dal «falso sé» e scoprire che la meta di questo cammino «è la fecondità, cioè la vita altrui: che qualcuno esista a causa tua, che qualcuno cresca a causa tua, che qualcuno sia felice a causa tua».

Fabio Rosini

L'arte di ricominciare

San Paolo. Pagine 312. euro 14,50

giovedì 10 gennaio 2019

Anno XI n. 01

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