DUE DONI PREZIOSI PER LA CHIESA DI PAVIA
GLI ARCHIVI PARROCCHIALI TRA STORIA E NUOVE TECNOLOGIE
Venerdì 21 giugno e sabato 22 giugno si terrà a Bergamo, presso il Seminario Vescovile Beato "Giovanni XXIII" in via Arena 11, il convegno Gli archivi parrocchiali tra storia e nuove tecnologie. Il simposio si propone di arricchire la formazione di coloro che si occupano di archivistica ecclesiastica fornendo aggiornamenti su alcune delle tematiche di maggior attualità che vedono coinvolti gli archivi parrocchiali: dalla complessa gestione dell’archivio corrente all’informatizzazione, dalla conservazione (in particolare nel caso di parrocchie soppresse o di eventi eccezionali come i recenti terremoti) alla consultazione, nel conflitto sempre latente tra interessi alla ricerca e tutela della riservatezza. Il convegno potrà inoltre fornire indicazioni utili a studenti, insegnanti e ricercatori per un miglior approccio agli archivi ecclesiastici locali quali fonti per una pluralità di percorsi storici e didattici. Gli archivi parrocchiali tra storia e nuove tecnologie ha natura soprattutto pratica e operativa: brevi relazioni introdurranno workshop nei quali, a seconda degli interessi, sarà possibile approfondire, sotto la guida di specialisti in materia, le tematiche analizzate.
Per informazioni contattare la Segreteria del Convegno tel
331 4140887
FESTA DELLO SPORTIVO C.S.I.
La stagione sportiva CSI conclude la sua parte ufficiale sabato 22 Giugno con la premiazione che si svolgerà al Centro Polifunzionale di San Genesio ed Uniti con inizio alle ore 17.00.
Mentre l'attività sportiva organizzata dalle Società
prosegue viene - con la premiazione - solennizzato con un conferimento di premi
a atleti e Società che simbolicamente rappresenteranno gli oltre 6.300
tesserati della stagione 2012/2013 del CSI di Pavia.
In Cattedrale il ricordo di don Carlo Diegoli
Don Carlo Diegoli, pastore dal cuore buono e generoso,
sarà ricordato lunedì 24 giugno, a 10 anni dalla sua morte,
con una Santa Messa che sarà celebrata in Cattedrale, a
Pavia, da don Edoardo Peviani all’altare del Crocifisso. La celebrazione è in
programma alle 17.
“3 GIORNI” AD ALASSIO DAL 30 AGOSTO AL 1 SETTEMBRE
“3 GIORNI” AD ALASSIO DAL 30 AGOSTO AL 1 SETTEMBRE
La Diocesi di Pavia e il Seminario propongono, come ogni
anno a fine estate, la “3 giorni chierichetti!!!”: l’appuntamento è in
programma ad Alassio dal 30 agosto al 1 settembre. E’ un’opportunità per
vivere un’esperienza di condivisione, gioco e amicizia con i ministranti della
Diocesi e per scoprire sempre più la bellezza di servire il Signore Gesù. La
partenza è prevista venerdì 30 agosto, alle 10, da viale Libertà a Pavia
(dietro al distributore dell’Agip); il rientro è fissato per domenica 1
settembre alle 18. Ad Alassio i chierichetti pavesi saranno accolti
all’istituto salesiano “Madonna degli Angeli”: l’ostello della gioventù dei
salesiani è dotato di camerette per sei-otto persone, spiaggia privata, campi
da gioco, chiesa e auditorium. Il costo di partecipazione è di 110 euro,
comprensivi di pensione completa, pullman e accesso alla spiaggia privata. Le
iscrizioni possono essere consegnate al proprio sacerdote o all’incaricato
parrocchiale che lo consegneranno in Curia, all’ufficio pastorale, entro
venerdì 26 luglio, con il versamento di una caparra di 25 euro.
Sul numero de
"il Ticino" nella parrocchie e nelle edicole della Diocesi di Pavia
da venerdì 21 giugno, il titolo della copertina è "Due doni preziosi per
la Chiesa di Pavia. In Cattedrale l'ordinazione presbiterale di don Luca
Massari e diaconale di don Luca Lauritano. A Pieve Porto Morone chiesa gremita
per la prima Messa di don Luca Massari". All'argomento è dedicato anche un
articolo all'interno del giornale, che riporta gli spunti più significativi
dell'omelia del vescovo Giovanni Giudici in occasione delle due ordinazioni:
"Amiamo la Chiesa: siamo una comunità di vita per il dono della
fede".
Tornando alla prima pagina l'editoriale, firmato dal
direttore Alessandro Repossi, è dedicato al caso della Merck Sharp & Dhome
ed è titolato "Merck, per il lavoro è l' "ultima frontiera" di
Pavia". Al tema della crisi è riservata anche una pagina sulla Giornata
dell'economia 2013: "Pavia, l'uscita dalla crisi è ancora lontana. Ripresa
nel biennio 2014-2015. Ecco i dati contenuti nel report presentato alla Camera
di Commercio".
Dalla prima pagina parte anche il commento di Giacomo
Stoppini, dal titolo "L'immobilismo della politica".
Il professor Fabio Rugge, docente alla Facoltà di Scienze
Politiche, è il nuovo rettore dell'Ateneo pavese: resterà in carica sino al
2019: "L'Università di Pavia – ha affermato il nuovo rettore - deve avere
fiducia nelle sue grandi risorse".
Il "Pertusati" ha festeggiato i 200 anni in viale
Matteotti a Pavia.
Nuovi finanziamenti a disposizione della piccola e media
impresa: Confindustria Pavia ha presentato i dettagli di un nuovo accordo con
Confidi e Pasvim.
Viaggio nei Grest della Diocesi: Ss. Salvatore, Carmine,
Cura Carpignano, San Pietro Apostolo, Chignolo-Monticelli.
San Lanfranco: nel fine settimana la festa nella ricorrenza
del patrono.
I chierichetti con Don Bosco: allegria, impegno e preghiera.
L'unità pastorale di Magherno, Vistarino, Vivente e Copiano in gita nei luoghi
dove è vissuto il Santo.
Torneo Oratori: in semifinale en-plein del Vicariato V,
martedì 25 giugno si affrontano Vellezzo, Marcignago, Binasco e Certosa.
Nella Coppa don Bosco successo del San Pietro.
Completano questo numero de "il Ticino" altre
notizie dalle comunità parrocchiali della Diocesi, la cronaca, gli appuntamenti
e lo sport.
Ricordi di prigionia, le memorie
del sacerdote e religioso dehoniano Giovanni Brevi, medaglia d'oro al valor
militare. Nato nel 1908 a Rocca del Colle in provincia di Bergamo, Brevi fu
ordinato sacerdote nel 1934 e divenne cappellano militare nel 1941 dopo
un'esperienza tra i lebbrosi del Camerun francese. Con gli alpini della Julia
partecipò alla campagna d’Albania e poi a quella di Russia. Catturato nel
gennaio 1943, il sacerdote rimase prigioniero dei russi per ben dodici anni,
subendo ogni sorta di punizioni e ingiustizie. Don Brevi fu sempre animato da
una forza d’animo straordinaria che attingeva dalla preghiera e dalla propria
vocazione, prodigandosi sempre in difesa dei suoi alpini e non mancando mai di
offrire assistenza spirituale e conforto religioso a internati di ogni fede e
nazionalità. Durante la sua prigionia egli subì tre processi e una condanna a
trent’anni ai lavori forzati. Solo nel 1954 padre Brevi poté rientrare in
Italia portando con sé solo una cassetta contenente "i ricordi più cari
di tutti quegli anni di prigionia: una stola, ricavata da un asciugamano di
tela e alcune fettucce scarlatte ottenute da una bandiera rossa, un ostensorio,
un calice, un leggio e un crocifisso fabbricati con pezzi di legno racimolati
qua e là". Don Giovanni è morto il 31 gennaio 1998 a Ronco Biellese,
dove viveva in silenzio e semplicità. Il volume raccoglie in maniera organica
le sue memorie, messe per iscritto poco dopo il rientro in patria. Assieme ai
drammatici fatti della sua incredibile odissea in trentasei campi di
concentramento, i Ricordi offrono la toccante testimonianza umana e
cristiana del coraggioso cappellano durante la sua detenzione.
Nell'introduzione padre Giovanni afferma che il suo resoconto "non può
essere completo; né vi possono trovare posto tutte le vicende vissute, tutto
quanto ho veduto e compreso" e che ha scritto "queste pagine
con il desiderio di dare testimonianza della semplicità con cui i nostri
soldati hanno compiuto il loro dovere e hanno dato, senza odio e rancore, la
loro vita per la Patria", dedicandole "al ricordo dei fratelli
lasciati laggiù". Il racconto di don Brevi inizia con la drammatica
ritirata del gennaio 1943 e la sua lunga scia di morti e atti di eroismo: "in
quelle ore tristi gli alpini mostrarono di essere gli splendidi soldati di
sempre" perché "finché non caddero nelle mani dei russi,
combatterono e ripiegarono, inquadrati agli ordini dei loro ufficiali,
inquadrati continuarono a combattere e inquadrati morivano senza un
lamento". Il sacerdote parla poi della tragica e disperata marcia
verso Tambow "sotto la neve, prigionieri dell'incerto destino",
dove "la morte era al fianco in ogni istante, si trovavano cadaveri
dappertutto". La dura vita del campo di concentramento tra privazioni
di ogni genere - freddo, malattie, epidemie, fame, tentativi di convincere gli
italiani a rinnegare i propri principi, le difficoltà di celebrare la Messa, il
rammarico per i morti senza nome - sono altri toccanti ricordi che emergono
vivi dalle pagine del libro da cui traspare la dignità dei soldati italiani che
"nella stragrande maggioranza, seppero dignitosamente respingere
qualsiasi compromesso, preferendo la fame a una facile e comoda defezione".
La permanenza nel famigerato campo 171 e la consapevolezza di essere "perenni
ostaggi" assieme a numerosi esempi di "abnegazione e di
fedeltà alla bandiera", sono altri ricordi del sacerdote dehoniano, in
cui trovano posto anche amare considerazioni sulla condizione religiosa in
Russia: "nessun funzionario della MVD (Ministero per gli Affari interni
dell’Unione Sovietica), nessuno sbirro, nessuna minaccia di lavori forzati a
vita potranno mai cancellare lo spirito religioso di milioni di russi che, in
silenzio, alimentano nel cuore la fiammella di una fede divenuta per essi
l’unica speranza di vita". Tante sono le vicende raccontate da don
Brevi; ne citiamo solo alcune: la dura vita dei militari italiani trattenuti in
Russia e i subdoli sotterfugi cui furono sottoposti, l'indegna tattica delle
reiterate e false partenze per il rientro in Italia, il toccante incontro a
Kiev con un gruppo di polacchi che chiesero di essere comunicati, la lunga
odissea del ritorno in patria e un toccante omaggio ai dispersi che non sono
riusciti a fare ritorno a casa. Quella di padre Giovanni Brevi è stata "una
delle esperienze umane più drammatiche legate alla tragedia di Russia".
Le toccanti pagine dei Ricordi di prigionia restituiscono in tutta la
loro drammaticità vicende terribili, ma anche atti di eroismo, generosità,
umanità, abnegazione e saldezza di fede e di principi ("la schiettezza
e la nobiltà di sentimenti erano state l'unico patrimonio nella miseria dei
giorni tristi") e fanno emergere tutta la forza morale e spirituale
della figura di don Brevi, "un testimone della fede, un uomo che nessun
tormento, nessuna offesa o processo ingiusto, nessuna tortura erano riusciti a
piegare".
Giovanni Brevi
Ricordi di prigionia
EDB. Pagine 176. Euro 10,00
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