La nostra Diocesi devolverà la raccolta delle offerte del
“Pane di San Siro”
a favore delle Diocesi sarde maggiormente colpite.
a favore delle Diocesi sarde maggiormente colpite.
«Le notizie che ci arrivano
dalla Sardegna sono preoccupanti e la situazione resta di piena emergenza». Con
queste parole don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, sottolinea la
drammatica emergenza dopo la violenta ondata di maltempo che ha colpito la
Sardegna causando morti e dispersi.
Don Soddu ha espresso vicinanza
e solidarietà ai Vescovi e a tutti i direttori delle Caritas diocesane
coinvolte, a partire dal delegato regionale delle Caritas della Sardegna, don
Marco Lai, il quale gli ha confermato che le diocesi maggiormente colpite sono
quelle di Tempio-Ampurias, Ales-Terralba e Nuoro con «molti paesi allagati e
isolati, intere zone sommerse e raccolti distrutti».
Nella diocesi di Tempio-Ampurias
si è registrato il maggior numero di vittime e il Vescovo ha riunito i parroci
e la Caritas per coordinare gli aiuti ed è rimasto aperto ininterrottamente il
locale dormitorio per accogliere quanti hanno lasciato le case. Nella diocesi
di Nuoro i paesi più colpiti risultano Torpé, Galtellì, Oliena, Bitti e Posada,
mentre, nella diocesi di Ales-Terralba, Uras e San Gavino.
Caritas Italiana resta in
costante collegamento con le Caritas locali, e mette a disposizione subito
100.000 euro per i primi interventi in favore della popolazione colpita.
Anche la nostra Caritas
diocesana con tutte le Caritas lombarde è in stretto contatto con la
delegazione Caritas Sardegna in ascolto di esigenze man mano emergenti.
La nostra Diocesi devolverà la
raccolta delle offerte del “Pane di San Siro” a favore delle Diocesi sarde
maggiormente colpite.
Per chi volesse contribuire
concretamente con una raccolta fondi, può versare ai seguenti conti correnti di
Caritas Pavia:
Caritas Diocesana di Pavia,
iban: IT 58H0504811302000000010039;
per chi volesse detrarre
l’importo dalle tasse può fare il versamento ad “ASSOCIAZIONE AGAPE
ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO ONLUS”, iban: IT 60S0558411301000000000274;
oppure con bollettino sul C.C.
POSTALE: 49215577;
indicando sempre come
causale “EMERGENZA SARDEGNA”.
"AperiTICINO" GIOVEDI 21 NOVEMBRE ALLE 18.30 AL BAR SCHNAUZER DI PAVIA
Il tema in discussione:
"L'educazione oggi, tra famiglia, scuola e Chiesa"
L’educazione oggi, tra famiglia, scuola e Chiesa. “Un
albero buono non può dare frutti cattivi, né un albero cattivo dare frutti
buoni” ”. Sarà questo il tema che verrà affrontato, giovedì 21 novembre alle
18.30 al bar birreria "Schnauzer" di via Mascheroni 24 a Pavia, in
occasione del terzo incontro di “AperiTicino”. E’ il nuovo
appuntamento mensile promosso dalla Diocesi di Pavia, dall’ Azione Cattolica
diocesana, da “il Ticino” e da Radio Ticino Pavia. L’obiettivo che si prefigge
l’iniziativa è semplice ma, allo stesso tempo, anche stimolante: fare “quattro
chiacchere al bar sulla Chiesa e la società di oggi”. Nelle prime due serate
(svoltesi il 26 settembre e il 24 ottobre) ci si è confrontati su cosa
significhi oggi essere e sentirsi Chiesa (soprattutto grazie agli interventi,
quasi quotidiani, di Papa Francesco) e sulle recenti tragedie di Lampedusa con
le morti in mare di centinaia di migranti che interrogano profondamente le
nostre coscienze. Argomenti che hanno stimolato un dibattito vivace e
appassionato, con la presenza anche di alcuni giovani. Nel prossimo
incontro di giovedì 21 novembre, vogliamo concentrare la nostra attenzione sul
tema dell’educazione: in particolare su come una persona possa crescere e
maturare in ambienti come la propria famiglia, la scuola e la Chiesa. Di questo
si parlerà giovedì 21 novembre all’ “AperiTicino” che si terrà al bar birreria
"Schnauzer" di via Mascheroni 24 (a due passi da Piazza Vittoria). Il
dialogo sarà introdotto come al solito da Alessandro Repossi, direttore de “il
Ticino” e di Radio Ticino Pavia, e animato da mons. Gianfranco Poma e Paolo
Montagna, presidente dell’Azione Cattolica di Pavia; tutti i partecipanti potranno
liberamente intervenire, come è avvenuto anche nei primi due incontri. Vi
aspettiamo numerosi! Ritrovare il gusto della partecipazione e la voglia di
stare insieme sono elementi indispensabili per costruire una società più
attenta alle persone e capace di affrontare i problemi.
Il
convegno della Fuci
“Knowledge pilgrims. Internazionalizzazione degli studi,
universalità del sapere”.
E’ il titolo del convegno promosso dalla Fuci di Pavia,
in programma lunedì 25 novembre alle 17 nell’Aula Foscolo
dell’Università di Pavia. Dopo le relazioni di
Pierfrancesco Conte e Sabrina Vullo, presidenti della Fuci di Pavia,
è previsto un intervento di padre Peter Bray, rettore
dell’Università di Betlemme.
Seguirà poi una tavola rotonda moderata dal prof. Gianni
Vaggi, con la presenza del vescovo Giovanni Giudici,
del prof. Fabio Rugge (rettore dell’Università di Pavia)
e di Giovanni Zorzoli (presidente di ST.E.P.ESN di Pavia).
“I martedì della Cattedrale” in diretta RTP
Proseguono gli incontri de “I martedì della Cattedrale”. Martedì
26 novembre alle 17.30 (con diretta a Radio Ticino
Pavia, FM 91.8 – 100.5), la prof. Maria Forni parlerà di
“Spiritualità e fede ne “I promessi sposi” “.
“TAVOLA DEL DIALOGO”, INCONTRO CON DUE RETTORI
“TAVOLA DEL DIALOGO”, INCONTRO CON DUE RETTORI
Mercoledì 27 novembre, alle 20.45 nella Sala
Pertusati del Vescovado di Pavia, si terrà l’ultimo incontro della “Tavola
del dialogo” promossa dal vescovo Giovanni Giudici. Il
tema che verrà affrontato sarà: “Università e società”: a trattarlo
saranno il prof. Ivano Dionigi, rettore dell’Università
di Bologna, e il prof. Fabio Rugge, rettore dell’Ateneo di Pavia.
La Festa di Sant’Andrea per il Seminario di Pavia
La Festa di Sant’Andrea, in programma in Seminario sabato 30 novembre, prevede due momenti.
Il cuore della
festa è previsto per il sabato mattina, con la Messa
presieduta dal vescovo di Pavia Giovanni
Giudici e, a seguire, alle 11.15 la relazione di don
Roberto Beretta sul tema “il Concilio Vaticano II e il Seminario
di Pavia”. Dopo l’intervento, con tutti i preti presenti
si terrà il pranzo conviviale.
Il momento di festa del 30 novembre sarà preceduto la
sera del venerdì con una cena aperta a tutti gli amici
del Seminario di Pavia e, poi, alle 21.30, seguirà la
celebrazione dei primi vespri solenni di Sant’Andrea.
Normalmente, in occasione della celebrazione del patrono
del Seminario, si ricordano gli anniversari di sacerdozio
dei preti della Diocesi. Quest’anno tocca a don Angelo
Beretta e don Lino Casarini, dei quali si festeggerà
il cinquantesimo di sacerdozio, e don Cosma di Tano, don
Dante Lampugnani, don Marco Palladini e don Enrico Rastelli, per i quali si
festeggerà il venticinquesimo.
Azione
Cattolica, ritiro di Avvento per il gruppo Terza Età
Lunedì 2 dicembre, al Seminario di via Menocchio
26 a Pavia, si terrà il ritiro spirituale di Avvento per il gruppo adulti
Terza Età. Il ritrovo è previsto per le 9. Il programma
prevede alle 9.30 le lodi, alle 9.45 la meditazione, alle 11 le
confessioni, alle 12 la Santa Messa, alle 13 il pranzo,
alle 14 la recita del S. Rosario.
La riflessione sarà guidata da don Michele Mosa.
RITIRO DI AVVENTO
RITIRO DI AVVENTO
Chi è Colui che stiamo aspettando
una “zummata” sul vero festeggiato del Santo Natale
Con i giovani 18-30 anni e noi frati
14 e 15 dicembre 2013 presso il convento di Monza
Iscrizioni entro l’8 dicembre: giovani@fratiminori.it
a cura dei Frati Minori di Lombardia
UFFICIO DIOCESANO PELLEGRINAGGI
una “zummata” sul vero festeggiato del Santo Natale
Con i giovani 18-30 anni e noi frati
14 e 15 dicembre 2013 presso il convento di Monza
Iscrizioni entro l’8 dicembre: giovani@fratiminori.it
a cura dei Frati Minori di Lombardia
UFFICIO DIOCESANO PELLEGRINAGGI
Mercatini di Natale In Austria
(Graz, Santuario di Mariazell, Abbazia di Rein) 30 novembre-1,2 dicembre In
pullman Iscrizioni presso l’Ufficio Pellegrinaggi – Curia Vescovile di Pavia
Sul numero de "il Ticino" nelle parrocchie e nelle edicole della diocesi di Pavia da venerdì 22 novembre, il titolo della copertina è "Ragazzi fragili e annoiati, specchio di una società in crisi e senza regole. Dalla cronaca nazionale alle riflessioni locali: nostra inchiesta sugli adolescenti". Al tema sono dedicate due pagine all'interno del settimanale, con interviste ed interventi.
Sul numero de "il Ticino" nelle parrocchie e nelle edicole della diocesi di Pavia da venerdì 22 novembre, il titolo della copertina è "Ragazzi fragili e annoiati, specchio di una società in crisi e senza regole. Dalla cronaca nazionale alle riflessioni locali: nostra inchiesta sugli adolescenti". Al tema sono dedicate due pagine all'interno del settimanale, con interviste ed interventi.
Tornando alla prima pagina,
l'editoriale (firmato da don Andrea Migliavacca, rettore del Seminario) ha come
titolo "Perché tu sei prezioso ai miei occhi" ed è dedicato alla
Giornata del Seminario di domenica 24 novembre: "il Ticino" ha anche
un inserto speciale in omaggio per gli abbonati.
Solidarietà: la Diocesi di Pavia
aiuta la Sardegna e le Filippine. Il vescovo Giudici dona 10mila euro alle
popolazioni del Paese asiatico.
"Chi ha paura di Papa
Francesco?": sul settimanale diocesano una riflessione di Vittorio Vaccari.
"Oggi è necessario
costruire una società più solidale": l'intervento di Franco Miano,
presidente nazionale di Azione Cattolica, seguito da un pubblico numeroso al
Broletto di Pavia.
"Duomo di Pavia, pressante
l'impegno economico": l'incontro in diocesi e la visita alla Cattedrale
con una delegazione della Regione Lombardia.
La visita pastorale del vescovo
a Torrevecchia, Vigonzone e Zibido: gli incontri da lunedì 25 novembre.
Oratorio S.Luigi di Landriano:
fede ed educazione al centro. La testimonianza di Claudia Koll, il ritiro
spirituale dei giovani e le feste autunnali con gli adolescenti e gli adulti.
Venerdì 22 novembre al Collegio
Borromeo il convegno dedicato a Rodolfo Maiocchi: sacerdote, studioso, rettore.
Emergenza freddo: il piano del
Comune di Pavia per il prossimo inverno.
Tasse e burocrazia soffocano
l'industria pavese e italiana. I commenti all'assemblea generale di
Confindustria: l'Italia è ferma, Pavia arretra.
Università: studiare a Pavia per
preparasi al futuro lavorativo. Gli studenti del Collegio Don Bosco tra
speranze e ambizioni occupazionali.
Pavia, le celebrazioni
nell'anniversario della morte di mons. Francesco Pertusati.
Al Santa Margherita il ritratto
di San Giuseppe Moscati.
Completano questo numero de
"il Ticino" altre notizie dalle comunità parrocchiali della diocesi
di Pavia, la cronaca, gli appuntamenti e le rubriche.
“il Ticino”: PARTE LA CAMPAGNA ABBONAMENTI PER IL 2014
Parte anche quest’anno la campagna abbonamenti a “il Ticino”. Diversi di voi ci hanno chiesto notizie su come e quando poter rinnovare la loro fiducia al settimanale della diocesi. Li ringraziamo di cuore. Già da adesso è possibile recarsi alla nostra redazione, in via Menocchio 4 a Pavia, per rinnovare l’abbonamento a “il Ticino” per il 2014. Nelle prossime settimane allegheremo al giornale i bollettini postali per facilitare il vostro compito. “il Ticino” resta un amico che ritrovate puntuale in ogni fine settimana. L’amico che porta a casa vostra le notizie delle comunità parrocchiali della diocesi. Un giornale che è sempre più luogo di confronto e di dibattito per i cattolici. Un giornale che si sforza anche di essere sempre più aperto ai temi che caratterizzano la vita di Pavia e del territorio: dall’economia alla politica, dal lavoro alla cultura, dall’associazionismo ai giovani. Un giornale che è stato contagiato, come tutti noi, dall’entusiasmo portato da Papa Francesco: un vento di rinnovamento per la Chiesa e l’intera società che ci sforziamo di raccontare anche dalle nostre pagine.
I costi per abbonarsi a “il Ticino” sono invariati, come potete vedere nelle righe sottostanti.
Gli sforzi per sostenere “il Ticino” sono sempre più onerosi: ringraziamo di cuore, per questo, il vescovo Giovanni Giudici e i suoi più stretti collaboratori per il sostegno che non ci fanno mai mancare.
Anche in vista della campagna abbonamenti del 2014, così come era accaduto per quella di quest’anno, non abbiamo voluto aumentare i prezzi: non ci sembrava giusto penalizzare chi, anche durante questa lunghissima crisi economica, non ci ha mai fatto venir meno il suo affetto. Per chi lo desidera è anche possibile abbonarsi on line al settimanale diocesano e leggerlo sul nostro sito (www.ilticino.it) che ogni giorno viene aggiornato con notizie di cronaca, cultura, attualità e di vita religiosa e diocesana. Grazie, sin da ora, a chi vorrà sostenerci.
Il costo degli abbonamenti è di
60 Euro Ordinario
80 Euro Amico
100 Euro Sostenitore
40 Euro Giornale on line
Chi sottoscriverà la quota di “Sostenitore” potrà regalare un abbonamento di 3 mesi ad un parente o ad un amico, o un abbonamento annuale on line ad un ragazzo di età inferioreai 25 anni.
L’abbonamento
potrà essere sottoscritto: mediante bollettino postale (intestato a:
Amministrazione Giornale “il Ticino”, via Menocchio 4, 27100 Pavia, conto
corrente 12670279); o con un bonifico bancario (le coordinate bancarie del
giornale “il Ticino” sono: Banca Cariparma Credit Agricole – Agenzia N.2;
codice Iban: IT 58 S062 3011 3300 0004 6286 671); o direttamente presso la
redazione di via Menocchio 4 a Pavia, durante gli orari di ufficio.
Lo scorso mese di
ottobre con numerose cerimonie civili e religiose si sono ricordati i
cinquant'anni della tragedia del Vajont. I fatti sono tristemente noti. Il 9
ottobre 1963 alle ore 22 e 39, quando "l'ultima bava di ragno che
teneva unita la frana al resto della montagna si rompe", dal monte Toc
si stacca una frana di 260 milioni di metri cubi di roccia; cadendo nel
sottostante serbatoio artificiale solleva un'onda di 50 milioni di metri cubi
d'acqua, metà della quale tracima dalla diga e investe i paesi di Longarone,
Pirago, Rivalta, Villanova e Faè causando duemila morti. Dieci anni fa, in
occasione del quarantennale e sull'onda del successo dello spettacolo portato
in scena dal 1993 da Marco Paolini, era uscito Il racconto del Vajont.
Molto opportunamente l'editore Garzanti ha ripubblicato una nuova edizione,
arricchita da due saggi inediti sempre a firma di Paolini (Il Vajont e
L'Aquila, due tragedie parallele) e Gabriele Vacis (Il racconto e la
consapevolezza del tempo). Il libro è la trascrizione dalla quale il bravo
attore friulano ha ricavato lo spettacolo rappresentato nelle piazze, nei
teatri, nelle scuole, in radio e in televisione "così come si è
sedimentato e trasformato nel corso degli anni, attraverso un costante lavoro
di documentazione e nell'incontro con migliaia di spettatori". Nel
rispetto dei fatti storici e nel rigore dei dati tecnici, Il racconto del
Vajont ha il suo punto di forza nel geniale estro artistico di Marco
Paolini che piacevolmente vivacizza la storia e, come sul palcoscenico, cattura
l'attenzione del lettore e lo coinvolge emotivamente fino alla fine. Più che
soffermarsi sulla trama, vorremmo porre l'accento su alcuni capisaldi di questa
"drammatica vicenda tipicamente italiana" attraverso la quale
si può rileggere in filigrana un pezzo della nostra recente storia "che
passa per la distruzione della civiltà contadina in nome del progresso, per le
grandi e le piccole arroganze dei potenti, per l'impotenza dei cittadini
costretti ad affrontare uno «Stato nello Stato»". Il primo è il fine
per il quale è stato scritto (e rappresentato) Il racconto del Vajont,
vale a dire far conoscere "un'altra storia" rispetto a quella
che, da subito, illustri cronisti del tempo (Bocca, Montanelli e Buzzati)
definirono come "disastro naturale" perché "la diga
del Vajont, rimasta in piedi, sembrava assolvere, nello spirito di quel tempo,
il lavoro degli uomini, lasciando ogni responsabilità alla natura". Il
lavoro di Paolini e Vacis spazza via questo antico e radicato pregiudizio,
dimostrando con chiarezza le cause e le ragioni vere di quella strage che "non
fu per niente naturale", ma frutto "di una tragedia provocata
dall'uomo". Il secondo è il metodo "per comprendere le nostre
responsabilità". Paolini rivela che nel raccontare la storia ha sempre
cercato di mettersi "nei panni proprio di quei tecnici che hanno
progettato la diga" e, "senza la presunzione e l'autoritas
scientifica per sostenere una tesi", di narrare "una lunga
serie di accadimenti che mostrano come la frana fosse studiata,
osservata, temuta da anni". Infine il terzo che è un po' il lascito (e
l'ammonimento) del libro: "un esercizio di educazione alla
prevenzione". Gli autori scrivono che "la storia della diga
del Vajont, iniziata sette anni prima, si conclude in quattro minuti di
apocalisse con l'olocausto di duemila vittime ... è un esempio di come non si
devono calcolare i rischi, di come non si devono gestire le emergenze in tutta
la catena di comando e nelle istituzioni preposte al controllo".
Conoscere (e far conoscere) i fatti del Vajont non è quindi solo capire il
senso e il peso di una tragedia, ma diventa un vero e proprio impegno a "tenere
viva una memoria che non può e non deve andare perduta".
Marco Paolini -
Gabriele Vacis
Il racconto del Vajont
Garzanti. Pagine 168. Euro 14.00
Il racconto del Vajont
Garzanti. Pagine 168. Euro 14.00
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