Santa Teresa di Gesù, congresso a Pavia
“ ‘Io ti darò un libro vivo’: nei testi di Teresa di Gesù”. E’ il titolo del
congresso internazionale organizzato a Pavia nel quinto centenario della
nascita di Teresa di Gesù, la Santa di Avila, riformatrice del Carmelo. Il
congresso è in programma nell’Aula Foscolo dell’Università di Pavia, da
mercoledì 18 novembre (con inaugurazione alle 9.30) a venerdì 20 novembre.
Al
Collegio Senatore l’incontro con Paolo Curtaz
Venerdì 20 novembre, alle 18 al Collegio
Senatore di via Menocchio 1 a Pavia, lo scrittore Paolo Curtaz presenterà la
sue ultime pubblicazioni uscite per le Edizioni Paoline: “La leggerezza di Dio.
Il Natale autentico”; “Maria con i piedi per terra”; “Il Giubileo spiegato ai
ragazzi”.
Sante
Messe per tutti i “Figli in Cielo”
L’associazione “Figli in Cielo” propone altri due appuntamenti di preghiera e
riflessione. Nelle giornate di sabato
21
novembre e 19
dicembre,
nella chiesa di Santa Maria del Carmine di Pavia alle 17.30 verrà recitato il
Santo Rosario, seguito alle 18 dalla Santa Messa celebrata da don Daniele
Baldi. “Vorremmo ricordare nella preghiera - si legge nel manifesto
dell’associazione -, uno ad uno i nostri figli in cielo. I nomi possono essere
comunicati al responsabile diocesano dell’associazione ‘Figli in Cielo’ –
Scuola di Fede e di Preghiera – sig. Ezio all’arrivo in chiesa, oppure tramite
telefono o sms (cell. 340/6403880) o via mail all’indirizzo ezio.galmozzi@libero.it”. Chi vuole
potrà portare la foto di suo figlio. “Invitiamo tutti i genitori con un figlio
in Cielo – continua il manifesto – ad unirsi a noi in preghiera, nella assoluta
consapevolezza che saremo sempre mamme e papà, ma in un modo tutto nuovo,
perché ‘la vita dei nostri figli, ora in Cielo, non è tolta ma solamente
trasformata”.
Sacro
Cuore, 20 anni dalla posa della prima pietra
Sabato 21 novembre, alle 18.30, mons.
Giovanni Giudici presiederà la concelebrazione al Sacro Cuore per ricordare i
20 anni dalla posa della prima pietra della Cappella di via Colombo a Pavia
(nel rione del Ticinello). Al termine della celebrazione, è previsto un buffet
per tutti i partecipanti nel salone adiacente la cappella e con la possibilità
di visitare la mostra fotografica dei 20 anni con esposizione dei progetti
selezionati dalla commissione incaricata.
A
Pavia a San Michele sabato 21 novembre presentazione del libro di don Michele
Mosa
Sabato 21 novembre presso la Basilica di
San Michele Maggiore a Pavia alle ore 15:30 verrà presentato il volumetto dal
titolo “San Michele. L’Arcangelo, i Longobardi e la Basilica Regia” scritto da
don Michele Mosa.
La
Cresima degli adulti in Cattedrale
E’
in programma domenica 22
novembre,
alle 17.00 nella Cattedrale di Pavia, la Cresima per gli adulti. Il rito sarà
presieduto da mons. Giovanni Giudici.
La
preghiera vocazionale con i giovani
E’ stato rinviato a giovedì 26 novembre, alle 21.15 nella
chiesa di Canepanova, l’appuntamento della preghiera vocazionale con i giovani
della diocesi di Pavia.
La
preghiera di tutta l’AC diocesana
Domenica 29
novembre,
alle 20.45 al Seminario vescovile di Pavia, è in programma la preghiera di
tutta l’Azione Cattolica diocesana. La preghiera verrà guidata da mons.
Giovanni Giudici. Al termine della preghiera mons. Andrea Migliavacca, vescovo
eletto di San Miniato, rivolgerà un saluto all’Azione Cattolica di Pavia e
resterà con gli amici dell’AC pavese per un momento di festa.
I
grandi eventi della Diocesi di Pavia
MARTEDI’ 8 DICEMBRE
Apertura del Giubileo della Misericordia
MERCOLEDI’ 9
DICEMBRE
Solennità di San Siro, patrono della Diocesi. In Cattedrale sarà ordinato
vescovo mons. Andrea Migliavacca
DOMENICA 13
DICEMBRE
Solenne apertura del Giubileo della Misericordia nella Diocesi di Pavia
DOMENICA 20
DICEMBRE
Ingresso solenne del vescovo Andrea Migliavacca nella Diocesi di San Miniato
Sul numero de
"il Ticino" nelle parrocchie della diocesi di Pavia e nelle edicole
di tutta la provincia da venerdì 20 novembre, il titolo della copertina è
"Benvenuto Vescovo Corrado. Mons. Corrado Sanguineti è il nuovo Vescovo di
Pavia. L'ordinazione episcopale sabato 9 gennaio a Chiavari; l'ingresso solenne
in Diocesi domenica 24 gennaio. 'Cercherò di essere un pastore vicino alla
gente' ". Alla nomina del nuovo vescovo di Pavia, sono dedicate cinque
pagine all'interno del settimanale.
Dalla prima pagina parte
l'editoriale di Riccardo Rovati (presidente delle Acli di Pavia) dal titolo
"La risposta agli attentati di Parigi". E sempre dalla prima pagina
parte il commento di mons. Andrea Migliavacca, rettore del Seminario e vescovo
eletto di San Miniato, dal titolo "Buona strada!".
"La riforma della sanità
lombarda secondo Roberto Maroni": il governatore l'ha presentata ai
dirigenti dell'Asl di Pavia.
"Il Teatro Volta è conciato
male": la sala dedicata al regista pavese è in stato di abbandono.
"Chiusa la Sala
dell'Annunciata di Pavia": uno degli ambienti più frequentati per le
riunioni, "off limits" per manutenzioni.
Una serata benefica in ricordo
di Valentina Torriani: tanti artisti pavesi domenica 22 novembre al Teatro Don
Bosco di Pavia.
Mino Milani presenta l'ultima
inchiesta del commissario Ferrari: "Storia ingrata" è il titolo del
libro di San Siro dello scrittore pavese.
"Amicizie interrotte":
Cesare Beretta racconta nel suo libro la tragedia della guerra nel Pavese.
La Madonna di Loreto a Santa
Cristina con il pellegrinaggio dell'Unitalsi.
Completano questo numero de
"il Ticino" altre notizie dalle comunità parrocchiali della diocesi
di Pavia, la cronaca, gli appuntamenti e la pagina delle rubriche.
Una decina di anni
fa in Spagna suscitò clamore e indignazione il caso di Enric Marco "un
ottuagenario di Barcellona che per quasi tre decenni si era fatto passare per
deportato dalla Germania hitleriana e per sopravvissuto ai campi nazisti".
Grazie al tenace e paziente lavoro di uno storico, Benito Bermejo, si scoprì
che Marco (autodidatta, meccanico di professione, antifranchista legato al
movimento anarchico, leader sindacale e membro di diverse associazioni) "non
era mai stato nei Lager": si era inventato tutto e gran parte del "suo
passato accuratamente costruito non esisteva e si basava su menzogne".
Il fatto ebbe risonanza mediatica mondiale. Il premio Nobel Mario Vargas Llosa
scrisse al riguardo che "per perpetuare una farsa di questa portata non
basta avere pochi scrupoli, bisogna essere un genio, un affabulatore
eccezionale, un esimio istrione", manifestando - "assieme alla
ripugnanza morale e politica" suscitata dal personaggio - "una
certa ammirazione da romanziere per la sua prodigiosa abilità affabulatrice e
il suo potere di persuasione, all'altezza dei più grandi autori della storia
della letteratura". Lo scrittore spagnolo Javier Cercas, autore già di
due bei libri sulla storia del suo paese (Soldati di Salamina e Anatomia
di un istante), ricostruisce ne L'impostore la «vera» biografia "dell'uomo
che imbrogliò tutti". Nella prima parte, prima di narrare le vicende
del protagonista dalla nascita (1921) fino al suo ritorno dalla Germania
(1945), lo scrittore spiega in che modo e per quali ragioni ha deciso di
scrivere "un romanzo senza finizione o un racconto reale, privo di
invenzione o di fantasia": il protagonista "aveva già
raccontato abbastanza bugie e che quindi non si poteva più arrivare alla sua
verità attraverso la finzione, ma soltanto attraverso la verità".
Ripercorrendo prima i fatti inventati da Marco ("fuggito
clandestinamente in Francia alla fine della guerra civile, era stato arrestato
a Marsiglia dalla polizia di Pétain e poi consegnato alla Gestapo, era stato
deportato in Germania e confinato nel campo di Flossenbürg") e
mettendoli poi a confronto con quelli veri ("era andato sì in Germania
ma come lavoratore volontario nel quadro di un accordo fra Hitler e Franco, e
aveva, sì, passato qualche mese in carcere, ma in una comune prigione di
Kiel"), Cercas afferma che Enric Marco "non aveva ingannato,
non era un commediante né un impostore come dicevano di lui; semplicemente
aveva alterato un po' i fatti: tutto ciò che aveva raccontato sull'orrore dei
nazisti era documentato e non era falso" e "tutto ciò che
aveva raccontato su di sé era vero, anche se aveva cambiato lo scenario".
Lo scrittore spagnolo ricostruisce poi il periodo trascorso in Spagna da Marco
dopo il ritorno dalla Germania (leader del sindacato anarchico spagnolo CNT,
dirigente di un'organizzazione progressista che riuniva la maggior parte delle
associazioni di genitori delle scuole pubbliche della Catalogna) e come
abilmente sviluppò "il suo talento supremo per comparire nelle
fotografie" rimanendo contagiato dalla "sindrome
narcisistica che lo perseguiterà tutta la vita" e dalla mediopatia, "la
dipendenza dal comparire sui mezzi di comunicazione". In questa parte
spicca il paragone che Javier Cercas fa tra Marco e don Chisciotte definendoli "bugiardi
che non si accontentarono del grigiore della loro vita reale e s'inventarono e
vissero un'eroica vita fittizia". Ne Il volo di Icaro l'autore
si sofferma sugli stratagemmi e i retroscena con i quali l'ex deportato "mentiva
sul suo passato, o almeno lo abbelliva e lo truccava, mescolando menzogna e
verità" e di come reinventando la sua vita da cima a fondo "si
era dotato di una storia personale di resistente antifranchista, aveva cambiato
nome, donna, casa, città e quasi mestiere". Scrive Cercas: "Marco
decise di farsi passare per un deportato di Flossenbürg perché non resistette
alla tentazione di aggiungere un nuovo curriculum da eroe antifascista che
stava costruendo da anni" e con l'abituale perizia riuscì a
mescolare bene "il suo passato reale con il suo passato fittizio".
Dopo aver dato conto in che modo Marco si trasformò "definitivamente in
un eroe civile e in un campione della cosiddetta memoria storica", lo
scrittore ripercorre le fasi che precedettero e seguirono lo scoppiò dello
scandalo (2005) che lo travolse e come in "quelle giornate esplosive
egli riuscì a comparire nella foto molto più di quanto avesse mai
immaginato". Nell'epilogo oltre alle riflessioni su Enric Marco,
Javier Cercas dedica un omaggio a Benito Bermejo affermando che "è uno
di quegli uomini che fanno il loro lavoro in silenzio, con modestia, probità e
testardaggine, una di quelle persone alle quali, giunto il momento decisivo, il
senso del dovere infonde abbondanza di coraggio da dire No". La
lettura de L'impostore porta in dote molte cose buone. Ne citiamo due:
mette in guardia su "quanto sia sottile la frontiera tra vita e
finzione" e dimostra che il compito della buona letteratura e dei
bravi scrittori non è assolvere o condannare, ma far capire.
Javier Cercas
L'impostore
Guanda. Pagine 416. Euro 20,00
L'impostore
Guanda. Pagine 416. Euro 20,00
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