Sul grande web le piccole cose contano molto
giovedì 21 luglio 2016
Anno VIII n. 28
Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici:
avviso ai parroci
Mons. Vescovo partecipa alla GMG di
Cracovia
Nella collana Farsi
un’idea de il Mulino sono usciti due volumi che affrontano e
approfondiscono argomenti sui quali può essere utile saperne di più. Il primo, Il
consumo critico, è un saggio nel quale Francesca Forno e Paolo R. Graziano
illustrano i principali aspetti di “una rivoluzione degli stili di vita”
che “sta cambiando la dinamica dei processi decisionali” e “i
rapporti tra chi acquista e chi produce”. Prima di entrare nel merito del “variegato
arcipelago di esperienze legate a innovative esperienze di consumo”, Forno
e Graziano chiariscono che per consumo critico s’intende “una modalità di
acquisto di beni e servizi che tiene conto non solo del prezzo e della qualità
percepita dei prodotti, bensì anche del comportamento dei produttori e della
sostenibilità ambientale e sociale della filiera produttiva”. Con l’ausilio
di studi e dati che attestano come “la domanda complessiva di prodotti
alimentari, manifatturieri e di servizi provenienti da imprese attente al
rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente ha registrato una
considerevole crescita”, gli autori spiegano come tutto questo è legato
anche all’emergere della figura del «cittadino critico» che “non vuole più
solo «sperimentare» ma vuole sempre più «fare politica con il portafoglio»,
immettere nella pratica quotidiana del consumo tasselli della propria visione
del mondo”. Il volume si sofferma poi nel dettaglio sulle modalità in cui
si configura il consumo critico: le azioni (“la strategia di fondo consiste
nel tentativo di influenzare il comportamento delle aziende produttrici e del
mercato agendo direttamente sul circuito del reddito”), come funziona e in
che modo interagiscono le reti di economia eco-solidale (“sulla base dei
bisogni umani e sociali, e non sull’accumulazione o sul profitto”) e il
tipo di organizzazioni dell'economia eco-solidale che “condividono una
visione critica dello stile di vita consumistico e modelli di vita più semplici
e sobri”. Sono altresì approfonditi argomenti come il commercio equo e
solidale, l’esperienza di Slow Food, i Gruppi di acquisto solidale, i distretti
di economia solidale, gli ecovillaggi e le pratiche quotidiane di
sostenibilità. Nel saggio si parla anche di semplicità volontaria (“il comportamento
di quelle persone che scelgono uno stile di vita più semplice rinunciando
volontariamente a quote del proprio salario e spesso della propria carriera in
cambio di maggior tempo a disposizione”), decrescita (“è innanzitutto
una prospettiva macroeconomica e si basa sulla critica alla crescita”) e i
quattro pilastri su cui si basa, le Banche del tempo, l’uso di monete
complementari e di finanza etica. Gli autori concludono affermando che le
diverse forme organizzative di consumo critico analizzate, ben rappresentano “forme
nuove di autoorganizzazione che hanno l’obiettivo di raggiungere un miglioramento
delle condizioni di vita, un abbassamento dei prezzi di alcuni prodotti,
l’ottenimento di bene e servizi altrimenti non disponibili, dove possibile
l’aumento dei salari e l’accesso al credito”. Il secondo volume, Saper
dire grazie di Camillo Regalia e Giorgia Paleari, affronta un argomento che
di recente ha avuto molta risonanza quando papa Francesco ha detto che “«grazie»
è una delle tre parole chiave - le altre sono «permesso » e «scusa» - che
devono guidare la difficile arte della vita di coppia”. Nell’introduzione
gli autori affermano che se “in primo luogo, sembra facile pronunciare la
parola «grazie» perché in effetti è utilizzata spesso, non sempre è chiaro se
alla cortesia che il termine esprime corrisponda un sentimento di reale
partecipazione emotiva”. Regalia e Paleari fanno inoltre notare che se
insegnare a “ringraziare è una regola educativa che i genitori si impegnano
maggiormente a far rispettare fin dalla più tenera età”, non sono poche “le
difficoltà a provare e a esprimere anche verbalmente la gratitudine”. Il
libro fornisce “un quadro, sintetico e chiaro, di quanto è stato scritto
all’interno della letteratura psicologica su questo tema intrigante”. Nel
primo e secondo capitolo gli autori definiscono “in che cosa consista
l’esperienza della gratitudine, quali sono le sue caratteristiche e i fattori e
le condizioni che la rendono possibile”, mentre nel terzo illustrano “gli
effetti principali che una positiva disposizione a provare e ad esprimere
gratitudine può sortire nella vita delle persone”. Nel quarto capitolo si
soffermano “sull’ingratitudine evidenziandone le motivazioni che la possono
causare e anche i suoi possibili effetti positivi”, per concludere con
un’analisi degli interventi che sono stati ideati per promuovere la gratitudine.
“Saper ringraziare, dire grazie a qualcuno, scrivono Regalia e Paleari, non
è semplicemente l’espressione di un sentimento personale” ma “ha una
capacità di generare e produrre effetti positivi sia per chi la sperimenta sia
per le altre persone”, riuscendo nell’intento di “far capire che essere
grati è un’esperienza dalle grandi potenzialità e al contempo rischiosa,
certamente più complessa di quanto a prima vista possa sembrare”.
F. Forno – P. R.
Graziano
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento