Sul grande web le piccole cose contano molto
venerdì 27 gennaio 2017
Anno IX n. 03
Monsignor Vescovo Corrado Sanguineti ha
definito il quadro degli incarichi per il settore pastorale della Curia di
Pavia
Domenica 5 Febbraio
Nella collana Gli
Elefanti Saggi, l’editore Garzanti ha ripubblicato Utopia e
disincanto di Claudio Magris, raccolta di elzeviri e saggi che si
caratterizzano per la lucidità e l'acutezza con cui affrontano vari argomenti.
Un primo gruppo di scritti analizza l'attuale condizione umana e storica; il
professor Magris riflette su temi che riguardano la svolta di fine millennio,
il ruolo della letteratura, la figura dell'intellettuale, l'identità culturale
e il libero arbitrio. Un successivo filone di interventi riguardano il profilo
di personaggi e la riscoperta di libri dimenticati. In questa parte Magris
ricorda, tra gli altri, la figura e l'opera di uno scrivano del seicento:
Torquato Accetto. Parlando della sua Dissimulazione onesta libro dalla
prosa “trasparente e insondabile come un'acqua limpida ma profonda",
Magris fa alcune considerazioni sul mestiere dello scrittore ("ciò che
distingue il vero scrittore, anche piccolo, è la coscienza di non essere autore
o creatore, ma un causale contenitore o un attento verbalizzatore delle
epifanie che gli vengono donate") e sull'uso della verità ("la
dissimulazione onesta copre temporaneamente la verità per proteggerla dai fraintendimenti
e dalle deformazioni, per impedire che essa si manifesti in modo inopportuno,
rovesciandosi così nel falso"). Le figure di grandi scrittori e poeti
hanno un ruolo di primo piano nel libro. Claudio Magris traccia un profilo
delle opere e della vita di Borges, Junger, Goethe, Hugo, T. Mann, Dostoevskij,
Goncarov, Hesse, Broch, Andric, Tagore, Montale, Pasolini, Primo Levi,
Stevenson, Sealsfield e grandi pensatori come Lutero, Erasmo, Nietzsche, Martin
Heidegger. Non mancano escursioni tra le opere di autori marginali della
letteratura mondiale: il lappone Turi, il groenlandese Qippingi e un anonimo
poeta amazzonico. Molto bello è il saggio dedicato a Ippolito Nievo. Dopo aver
definito Nievo "vittima di quell'isolamento che talora avvolge ancor
oggi la letteratura e specialmente la narrativa italiana dell'Ottocento",
Magris scrive che Le Confessioni di un italiano è un capolavoro della
letteratura universale e "un grande libro pervaso di tenerezza e
umorismo e di profonda passione". Tra gli argomenti toccati ricordiamo
le considerazioni sui valori ("la dimensione più autentica dei valori è
quella che li vede non declamati o sbandierati, bensì calati nell'esistenza
quotidiana; vissuti a fondo e tradotti nel modo di essere e di operare").
Non mancano infine commenti su argomenti come il mercato: "sistema
efficientissimo e insostituibile di circolazione dei beni, è un valore centrale
nell'ambito dell'attività economica, ma non è l'universo". "Saper
far funzionare un'azienda - sottolinea lo scrittore - è fondamentale, ma
non ogni cosa è un'azienda ed è ridicolo e improduttivo, ad esempio,
considerare tale l'università, come si tende a fare con totalizzante pathos
economicistico". Nel loro insieme queste “storie, speranze e
illusioni del moderno" si caratterizzano come una raccolta
intelligente e provocante non solo dal punto di vista culturale, ma per la loro
valenza morale e civile. Le considerazioni del professor Claudio Magris sono un
invito a guardare con "utopia e disincanto" la realtà e a
riflettere su di essa perché “chi ignora la complessità e i conflitti del
vivere, e s'immagina una realtà tutta idilliaca e stile casual, espone se
stesso e gli altri alla sopraffazione e all'inganno, finisce vittima o
sprovveduto complice dei prevaricatori". Bene hanno fatto autore e
editore a riproporre il volume la cui lettura è un efficace antidoto contro il
dilagante conformismo e la dominante omologazione culturale della nostra
società.
Claudio Magris
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento