Sul grande web le piccole cose contano molto
giovedì 2 febbraio 2017
Anno IX n. 04
Dalla liturgia vissuta – una
testimonianza
Questa sera alle ore
21.15 in Seminario mons. Francesco Braschi presenta Dalla liturgia vissuta
Una testimonianza, la nuova edizione del libro di Luigi Giussani da
lui curata. Il volume raccoglie “appunti da conversazioni comunitarie”,
tenute da don Giussani tra il 1965 e il 1973, aventi lo scopo di “offrire
una prospettiva di comprensione e insegnare un metodo di lettura capaci di
introdurre alla liturgia cristiana”. Prendendo spunto da un intervento di
papa Benedetto XVI che invitava a “guardare alla liturgia riconoscendo
innanzitutto che Dio ne è il «soggetto presente» e che l’essenza di ogni atto
celebrativo è la possibilità di uno sguardo verso di Lui”, il dottore della
Biblioteca Ambrosiana sottolinea come questo richiamo “costituisce
un’importante indicazione di metodo, da accogliere prima di ogni altra
considerazione pastorale, perché utile a farci ritrovare il «nesso tra liturgia
e fede»” rilevando “che proprio questo è il metodo seguito da don
Giussani”. Dopo aver ripercorso i punti fondamentali della Premessa
della prima edizione e raccomandata un’attenta lettura come “punto di
partenza imprescindibile per immergersi, «seguendo il metodo suggerito da
Giussani», nelle meditazioni più dettagliate”, il neo Presidente di Russia
Cristiana precisa che “il libro ripropone il testo nella sua versione
originale” con un nuovo e ampio apparato di note e “alcune annotazioni
volte a rendere comprensibili al lettore odierno”. La prima parte del
volume “riprende e declina la radicalità dell’affronto giussaniano in
riferimento al sacrificio della Messa”. Il curatore scrive che “la
descrizione dei diversi momenti rituali non indulge mai alla leziosità o
all’erudizione fine a se stessa: al contrario, il richiamo è
costantemente mantenuto al livello fondamentale del giudizio di fede, del
riconoscimento cioè che «il giudizio di valore sulla mia vita e su quella del
mondo è Cristo morto e risorto»”. Parlando della Messa don Luigi Giussani
afferma che “è il gesto più importante della nostra esistenza perché è il
gesto della morte e risurrezione di Cristo” e per tali ragioni “il
sacrificio della Messa dovrebbe essere al centro della nostra giornata …
il paradigma, la struttura ideale, ispirativa, la forma di tutte le nostre
azioni”. Il fondatore di Comunione e Liberazione spiega poi le singole
parti della Messa al fine di “comprendere quali sono le caratteristiche di
ogni azione della nostra vita” e che “sommariamente intendono essere un
invito a partecipare alla messa come contributo alla conversione personale”.
Partendo dal Segno della Croce e via via riflettendo su la parola
di Dio, Offertorio, Consacrazione, Padre nostro e Comunione,
don Giussani spiega e offre indicazioni pratiche per vivere questi momenti. Non
potendo fermarsi su tutti, citiamo la sua riflessione riguardo all’invito del
celebrante a scambiarsi «un segno di pace». Don Luigi indica quali sono
qualitativamente e nel concreto i “fattori di questa pace fraterna”: la
non mormorazione (“non è possibile andare abbracciati dalla misericordia
resa corpo di Dio, che è la comunione, avendo mormorato del fratello”), la
non ira (“la non ira si chiama pazienza”) e la non chiusura del cuore.
La seconda parte, dedicata ai tempi liturgici (Avvento, Natale, Quaresima,
Pasqua) e ad alcune tra le feste più importanti dell’anno (Ascensione,
Pentecoste, Trinità), si caratterizza “per la ripresa puntuale e dettagliata
delle «modalità della presenza di Cristo nella storia»”. Di questi
argomenti riportiamo due schegge sull’Ascensione. Scrive don Luigi: “la
nostra vocazione cristiana non «diventa» autentica se non in questa assenza”
e “il mistero dell’Ascensione vive in noi nella misura in cui avviene la
conversione e, quindi, la trasformazione o la trasfigurazione del nostro modo
di essere”. Mons. Francesco Braschi esorta a “lasciarci condurre
da don Giussani in questo itinerario” perché “significa essere aiutati
continuamente a riconoscere la ricchezza e la coerenza del cammino cristiano”
rilevando come “la perdita di orizzonte che continuamente affligge e
rinsecchisce le nostre esistenze, ricche di individualismo – ben visibile
spesso nell’ambito della preghiera e della liturgia – trova in questo volume
una medicina e un antidoto”. Il curatore avverte che la natura di queste
pagine “esige che non vengano concepite come lettura «a tavolino», bensì
come una sorta di «vademecum», da tenere in mano mentre si cammina e ci si
guarda intorno, per poter continuare a gioire di una intelligenza della realtà
che andiamo attraversando”. Per questo pensando alle indicazioni del nostro
Vescovo sulle «vie» per incontrare Cristo oggi e in particolare
sull’Eucaristia (celebrata, vissuta e adorata), siamo convinti che la lettura e
la meditazione “del pensiero sistematico e sintetico sulla liturgia di don
Luigi Giussani” rappresenti un solido insegnamento dottrinale e un
nutrimento spirituale sostanzioso per accostarsi con frutto a “vivere la
grazia di questo sacramento” e farne, come scrive mons. Sanguineti, “una
via privilegiata per vivere oggi l’incontro con il Signore”.
Luigi Giussani
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento