Sul grande web le piccole cose contano molto
venerdì 10 febbraio 2017
Anno IX n. 05
Evangelii Gaudium, incontro alla
Fondazione Bianchi
Per i tipi de il
Mulino è uscito Una cosa alla volta di Paolo Legrenzi e Carlo
Umiltà. Nel saggio i due docenti emeriti, il primo di Psicologia e il secondo
di Neuropsicologia, illustrano “come funziona l’attenzione in un mondo
saturo di sollecitazioni e informazioni” e i meccanismi attraverso i quali “molte
altre cose che la colpiscono sono invece artificiali, costruite da altri
proprio per attirarla”. Partendo dalla constatazione che oggi siamo
abituati a fare molte operazioni contemporaneamente (rispondere al cellulare
mentre si guida l’automobile, mandare sms mentre si cammina per strada, leggere
e nel frattempo ascoltare musica, scrivere una mail e parlare a chi ci sta di
fronte), Legrenzi e Umiltà spiegano le varie teorie e le scuole di pensiero che
riguardano l’attenzione, mettendo in grado il lettore, con l’ausilio di esempi
e immagini, di conoscere le sue regole; si soffermano inoltre su “il mito
del multitasking” e cercano di svelare “i segreti di chi vuole
catturarla a scopi più o meno manipolativi”. Nella prima parte del loro
dettagliato lavoro i docenti emeriti indagano “i principi fondamentali
dell’attenzione scoperti in laboratorio” e individuano “i numerosi
fenomeni che possono essere raccolti sotto il termine generico (e impreciso) di
«attenzione»”. Dopo aver affrontato i temi su Come, dove e quando stare
attenti e Focalizzare al fine di poter “applicare ai vari
possibili eventi l’attenzione”, i due studiosi parlano di multitasking e
ricordano come questa modalità “si perde nella notte dei tempi, quando i
nostri progenitori ominidi si saranno certamente trovati nella condizione di
dover simultaneamente camminare (o correre), scambiare informazioni ed
esplorare con gli occhi l’ambiente circostante”, precisando che non solo
essi “erano campioni di multitasking” ma che oggi “come allora è
importante distribuire in modo appropriato le risorse attentive”
illustrandone processi e meccanismi mentali. Nella restante parte del saggio
gli autori mostrano “una seconda prospettiva del funzionamento
dell’attenzione”: in che modo annunci pubblicitari e opere d’arte contemporanea
sono costruiti allo scopo di catturarla, stilando un decalogo sull’attenzione. “Solo
conoscendo le regole dell’attenzione – avvertono Paolo Legrenzi e Carlo
Umiltà - potremo iniziare un percorso di libertà, di scelte autentiche,
d’indipendenza da ciò che le nuove tecnologie presentano come impellente e
ineludibile” perché “non è detto che qualcosa che sollecita la nostra
attenzione richieda necessariamente una risposta e, soprattutto, non è detto
che la risposta spontanea sia quella migliore” e questa consapevolezza “diventa
essenziale per chi desidera padroneggiare la sua esistenza, senza per questo
isolarsi del tutto”.
Paolo Legrenzi – Carlo
Umiltà
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento