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giovedì 19 luglio 2018

Anno X n. 27




Chiusura degli uffici di curia
Gli uffici di curia rimarranno chiusi per le ferie estive dal 30 luglio al 18 agosto.
Riapriranno lunedì 20 agosto 2018.


Marcia francescana verso Assisi
Dal 25 luglio al 4 agosto si terrà la 38^ marcia francescana a piedi verso Assisi, organizzata dalla Comunità dei Frati minori d’Italia. L’iniziativa è rivolta ai giovani di età compresa tra i 18 e i 32 anni. Le iscrizioni si raccolgono online sul sito www.marciafrancescana.it e tramite la mail marcianord@marciafrancescana.it


S. Messa per il compleanno del CSI pavese
Martedì 7 agosto alle 19.15 l'Assistente Ecclesiastico Don Michele Sozzani celebrerà la S. Messa alla cappella del S. Matteo per il Centro Sportivo Italiano Comitato di Pavia, che ricorda, in questo modo, il suo compleanno.
La nascita, infatti, a Pavia porta la data del 7 agosto 1945 all'interno della Gioventù Italiana di Azione Cattolica - GIAC.
Primo Presidente Carlo Corsico, con la sede in Corso Garibaldi 54.


Camminando sulla via Francigena
Il Servizio per la pastorale giovanile e per l’oratorio della Diocesi di Pavia organizza la partecipazione ai due grandi appuntamenti in programma questa estate in occasione del Sinodo dei Giovani che si terrà in ottobre. Dal 7 al 10 agosto i ragazzi delle nostre parrocchie potranno partecipare all’evento “X mille strade. Camminando sulla Via Francigena”: 75 chilometri a piedi da Fidenza al Passo della Cisa. Successivamente si potrà raggiungere in pullman Roma per l’incontro di tutti i giovani italiani con Papa Francesco, previsto l’11 e 12 agosto: sabato 11 ci sarà l’incontro con il Santo Padre al Circo Massimo, domenica 12 la celebrazione eucaristica in Piazza S. Pietro. L’invito è rivolto ad adolescenti e giovani dai 16 ai 30 anni. E’ possibile iscriversi online sul sito www.pastoralegiovanilepavia.com: il costo è di 160 euro comprensivi di pasti, ospitalità, kit, pass, viaggio a Roma e assicurazione (110 euro per chi partecipa solo alla due giorni di Roma).


AGENDA DEL VESCOVO
Venerdì 20 Luglio
Al Tonale per il campo scuola dell’Azione Cattolica

Sabato 21 Luglio
Al Tonale per il campo scuola dell’Azione Cattolica

Domenica 22 Luglio
Al Tonale per il campo scuola dell’Azione Cattolica

Martedì 24 Luglio
Mattino Udienze

Mercoledì 25 Luglio
Mattino Udienze

Giovedì 26 Luglio
Al Tonale per il campo scuola dell’Azione Cattolica

Sulla prima pagina de "il Ticino" nelle parrocchie della Diocesi di Pavia e nelle edicole di tutta la provincia da
venerdì 20 luglio, il titolo di apertura è "A Pavia manca ancora un 'Piano del verde'. La nostra inchiesta in città alla scoperta dello stato di abbandono di piante e parchi".
L'editoriale, firmato dal direttore Alessandro Repossi, è titolato " Una 'rete della cultura' per rilanciare Pavia": un commento che prende spunto dall'ultimo allarme scattato nei giorni scorsi per la basilica di San Michele, argomento al quale è dedicato un ampio servizio sul settimanale diocesano.
"Mala movida" a Pavia, Il Vescovo Corrado ha incontrato il comitato "Piazza Pulita"; Mons. Sanguineti ha annunciato che presto avrà un confronto, su questo problema, con il sindaco e il prefetto.
Viaggio nei Grest, racconti e immagini dagli oratori della Diocesi di Pavia: servizi dalle parrocchie della Sacra Famiglia, Zeccone, Marcignago, Pieve Porto Morone, Landriano, Bereguardo, Casarile e Giussago.
Madonna del Carmine, grande devozione e partecipazione alla festa religiosa svoltasi a Pavia.
"Mons. Luigi Maverna, un appassionato di Cristo e della Chiesa": Mons. Poma ricorda, a vent'anni dalla morte, lo storico rettore del Seminario di Pavia.
Vertenza Maugeri, nuovo incontro in Comune a Pavia con i politici che sostengono i dipendenti.
"Aeroclub Resta", la cooperativa che gestisce l'aeroporto di Rivanazzano.
Collegio Santa Caterina di Pavia, si annuncia un anno accademico ricco di eventi culturali: intervista alla rettrice Giovanna Torre.
Fondazione Le Vele, successo per i progetti avviati a Garlasco.
Completano questo numero de "il Ticino" altre notizie dalle comunità parrocchiali della Diocesi di Pavia, l'attualità, gli appuntamenti, la pagina dedicata a Papa Francesco, quella della sanità e la pagina dei servizi utili.

  
Sentieri neri è opera di Sylvain Tesson, appassionato viaggiatore e autore de Nelle foreste siberiane in cui ha raccontato la singolare esperienza vissuta in una capanna sulla sponda del lago Bajkal. Concepito mentre era ricoverato in un letto d’ospedale a causa di un incidente, Sentieri neri è il resoconto del modo in cui lo scrittore francese ha mantenuto fede al proposito di attraversare la Francia a piedi se fosse guarito. Compiuto dall’agosto al novembre del 2015, il viaggio si è snodato lungo “vie secondarie ignote ai più, sentieri neri che sembrano ingressi nascosti e segreti a un altro mondo, dove dileguarsi e scomparire”. Scrive Tesson: “volevo percorrere i sentieri più nascosti, quelli bordati da siepi, volevo passare tra i rovi del sottobosco, sulle piste tracciate dai solchi delle ruote tra due villaggi abbandonati” dove “bastava saper leggere le carte, non evitare le deviazioni e sapersi aprire un passaggio” per incontrare “la campagna del silenzio, degli alberi di sorbo, delle civette e dei barbagianni”. Nonostante i chiodi nella schiena, una paralisi facciale, la bocca che gli pende da una parte e un occhio che gli sporge dall’orbita, il giornalista si mette in cammino dalla Provenza alla Normandia e ha modo di apprezzare la bellezza della natura sottratta dall’invadenza dell’urbanizzazione e dalle mode legate alla tecnologia; scoprire il silenzio nei luoghi in cui l’agricoltura intensiva ha ridisegnato il paesaggio; ascoltare gli animali nella notte e il sottile piacere di fuggire dagli uomini; imbattersi in curiose indicazioni: l’eremita che appende il cartello con scritto “Accetto solo pane secco e libri” o all'ingresso di un’osteria dove è segnalato “qui non c’è il wi-fi ma abbiamo del vino”. Tappa dopo tappa, risalendo da Sud a Nord la Francia, lo scrittore rileva come “tra lui e il mondo c’era solo l’aria tiepida, qualche refolo di vento, l’erba scompigliata, l’ombra di un animale”, assaporando “ogni giorno un piacere di bassa intensità, che si riduceva quasi a niente: scoprire qualche traccia di vita di montagna, vedere un bel panorama da uno squarcio tra il fogliame, passare vicino a un casale o un’abside romanica” riuscendo nell'intento di guarire e “di sparire nella geografia” al contrario di “certi uomini che sperano di passare alla Storia”. Riporto un paio di frammenti del libro. Il 24 agosto nel primo giorno di viaggio lo scrittore annota: “durante quelle settimane di marcia avrei tentato di posare sulle cose il cristallo dello sguardo senza il velo dell’analisi e il fitto dei ricordi [...] dovevo assolutamente imparare a godermi in sole senza evocare de Staël, il vento senza recitare Hölderlin e il vino fresco senza vedere Falstaff sguazzare in fondo al bicchiere: in una parola dovevo imparare a vivere come uno di quei cani che assaporano i momenti di tranquillità con la lingua a penzoloni e sembrano voler ingoiare il cielo, la foresta, il mare e anche il tramonto”. A pochi giorni dalla meta finale, il 29 ottobre di fronte al mare, fa invece un bilancio: “era arrivato il momento di rendere omaggio alla marcia, alla mia trasformazione e alla mia buona sorte. Sui sentieri della Provenza avevo faticato a tener dietro la mia ombra. Nel Massiccio Centrale avevo sentito aleggiare pensieri ostili. Qui, in un mondo purificato dallo iodio dove volteggiavano uccelli in livrea di gala, mi sembrava di procedere senza sforzo. Dovunque, i sentieri neri mi avevano trasmesso la loro duplice virtù: annullamento del corpo, libertà di azione”.
  Appennino atto d’amore è il libro di Paolo Piacentini dedicato alle terre dell’Italia Centrale colpite più volte dal terremoto e “che sembrano non avere pace”. Nel presentare il racconto di quanto ha vissuto partendo dalla Liguria per arrivare nel nativo Lazio camminando “a mente libera e a mani vuote per lasciarci riempire delle storie che nascono spontanee dall’incontro con le genti appenniniche”, l’autore scrive che il libro non è “una guida escursionistica, ma una narrazione intima, quasi un diario, che nella quotidianità del viaggio riporta con passione le voci dell’Appennino”. Parlando del suo andare a piedi attraverso sette Regioni in “una sorta di interminabile saliscendi appenninico”, Piacentini rileva che per attraversare “con i piedi e con l’anima” la dorsale Appenninica occorre “solo il passo slow delle nostre gambe” perché “conoscere con lentezza è un’espressione affascinante, infinita, è una sfida alla complessità del mondo che la velocità cerca di semplificare e banalizzare”. “Camminare da borgo a borgo, aggiunge, vuol dire attraversare la storia e i racconti, intrisa di umanità che ci costringe ad abbandonare ogni convenzione personale [...] l’esercizio più difficile, ma fondamentale per chi vuole conoscere camminando, è l’apertura dell’anima, della mente e del cuore […] predisporsi all’ascolto di se stessi incamerando i pensieri che vagano in libertà”. Scritto nei momenti di pausa nei boschi, o sui tavoli delle trattorie di paese, il libro racconta la vita, la fatica, la forza e la bellezza degli Appennini e delle persone che ci vivono e incontrate lungo i novecento chilometri “non seguendo nessun cammino organizzato, non percorrendo la via Francigena o uno dei tanti itinerari di grande successo, ma andando a zonzo alla ricerca di un Appennino nascosto”. Piacentini e l’amico Beppe partendo dalle Cinque Terre hanno attraversato la Lunigiana, il Parco dell’Orecchiella tra Toscana e Emilia, il passo della Futa, le Foreste Sacre, le Foreste Casentinesi una delle più belle dell’Appennino dove “ogni passo è accompagnato dalla voglia di guardarci intorno per non lasciarci sfuggire nessun particolare”, la Verna e il relativo santuario, San Sepolcro, Città di Castello, Gubbio, Assisi, Sellano, Norcia, Cittareale, il Reatino e lo scenario del terremoto giungendo a Castel Madama nel Lazio. Il viaggio tra “bellezze mozzafiato con antichi casolari in pietra e piccole chiese di campagna” termina dopo venticinque giorni durante i quali Paolo Piacentini ha avuto modo “di osservare la natura in ogni sua spettacolare e variegata espressione”; impressioni e sensazioni riportate fedelmente e con passione nelle pagine del libro.
  “Camminare, afferma Piacentini, aiuta a rimuovere, magari solo per qualche breve tratto della nostra vita, quelle sovrastrutture del pensiero che ci fanno essere facili giudici dell’altro [...] ci rende nudi davanti alla fragilità dell’esperienza umana” e “le migliaia di passi che si susseguono possono spezzare le catene invisibili del cuore e della mente e predisporci a un ascolto che nella vita ordinaria non conosciamo”.

Sylvain Tesson
Sentieri neri
Sellerio. Pagine 160. Euro 15,00


Paolo Piacentini
Appennino atto d'amore
Terre di mezzo. Pagine 144. Euro 14,00

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