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giovedì 30 ottobre 2014

Anno VI n. 38



Sabato 1 novembre il pontificale del vescovo in Cattedrale
In tutte le chiese della diocesi di Pavia, così come in quelle del resto della provincia, nei prossimi giorni si pregherà per la festività di Ognissanti e in ricordo dei defunti.
Il vescovo di Pavia, mons. Giovanni Giudici, presiederà sabato 1 novembre, alle 17 in Cattedrale, il Pontificale dei Santi.
Domenica 2 novembre, alle 15.30, mons. Giudici sarà al cimitero di San Giovannino dove concelebrerà la Santa Messa con gli altri sacerdoti della città: sarà un momento come al solito molto partecipato, in cui tutti i presenti pregheranno nel ricordo dei loro cari.
Sabato 1 novembre mons. Giudici in mattinata sarà a Trivolzio per il pontificale presieduto dal cardinale Coccopalmerio
nel 25esimo di canonizzazione di San Riccardo Pampuri.
Venerdì 31 ottobre alle 17 le reliquie di Sant’Alessandro Sauli saranno ricollocate in Cattedrale nella cappella a lui dedicata: le stesse reliquie saranno poi esposte in Duomo sabato 1 novembre alle 17, in occasione del Pontificale dei Santi.

Al Borromeo una Messa in ricordo di mons. Comini, Bertolotti e Cuboni
Nella chiesa del Collegio Borromeo di Pavia, sabato 1° novembre alle 12 il rettore don Paolo Pelosi celebrerà una Santa Messa in ricordo di Ettore Cuboni e dei suoi grandi amici: il Servo di Dio Giancarlo Bertolotti e Mons. Angelo Comini.


San Riccardo Pampuri ricordato al Pertusati e al Santa Margherita
Sabato 1 novembre
, nel 25esimo di beatificazione di San Riccardo Pampuri, il Santo originario di Trivolzio verrà ricordato nelle Sante Messe che saranno celebrate alle 10 alla casa di riposo “Pertusati” e all’istituto geriatrico “Santa Margherita”. Nell’occasione saranno esposte sull’altare le reliquie del Santo custodite nelle chiese delle due strutture.


Il Cardinal Ravasi a Pavia
Lunedì 3 e martedì 4 novembre
l’Almo Collegio Borromeo ospiterà Sua Eminenza il Signor Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.
La due giorni pavese verrà aperta da una lectio magistralis del cardinal Ravasi sul tema “Parabole evangeliche e parabole mediatiche. La comunicazione della fede nella cultura contemporanea”.
Dopo l’incontro pomeridiano, alle ore 21, in Duomo, il Cardinal Ravasi celebrerà la S. Messa nella memoria di San Carlo Borromeo per i docenti e gli studenti universitari.
Martedì pomeriggio alle ore 15 sarà la volta della tappa pavese de “il Cortile dei Gentili”: il Collegio Borromeo si inserirà nella serie di luoghi simbolici che, dal febbraio 2011, ospitano occasioni di incontro e di confronto per creare un orizzonte comune di ricerca della verità, di dialogo tra credenti e non credenti su temi della fede, dell’etica e della scienza. Il tema scelto “Il farsi e il disfarsi della coscienza” porrà in dialogo i professori Luca Vanzago (docente di filosofia teoretica all’Università di Pavia), Stefano Cappa (neuroscienziato allo IUSS di Pavia) e Lorenzo Magrassi (neurochirurgo all’Università di Pavia – Policlinico S. Matteo) con il Cardinale e il vescovo monsignor Giovanni Giudici.


Il ritiro del clero pavese con il cardinal Ravasi
Martedì 4 novembre, alle 9.45 nella chiesa del Sacro Cuore di Pavia, si terrà il ritiro del clero pavese con la predicazione del cardinale Gianfranco Ravasi. Il cardinal Ravasi sarà a Pavia già dalla sera di lunedì 3 novembre, per presiedere in Cattedrale alle 21 il Pontificale in occasione della festa di San Carlo, e martedì 4 novembre alle 15 al Collegio Borromeo per il “Cortile dei Gentili”.


La formazione per volontari e operatori della Caritas
Martedì 4 novembre, alle 21 alla sala don Giampaolo della parrocchia di S. Alessandro Sauli a Pavia, si terrà il primo incontro del corso di formazione base per volontari e operatori delle Caritas parrocchiali. Mons. Adriano Migliavacca, vicario generale della diocesi di Pavia, affronterà il tema: “La carità in parrocchia: significato di un mandato e di una testimonianza”.


A Canepanova la “Lectio sul libro di Qohelet”
E’ in programma mercoledì 5 novembre, alle 21 nella chiesa di Santa Maria Incoronata di Canepanova, il prossimo appuntamento della “Lectio sul libro di Qohelet”.
Questi incontri sono tenuti da don Roberto Vignolo, sacerdote della diocesi di Lodi e docente di Teologia biblica e di Esegesi dell’Antico Testamento alla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale di Milano. Mercoledì 5 novembre il tema trattato sarà: “polo caldo – la gioia di vivere”.


Il corso per gli animatori dei gruppi d’ascolto della Parola
Il Servizio per l’apostolato biblico propone agli animatori dei gruppi di ascolto della Parola di Dio il primo incontro del corso di formazione sul tema “La verità dell’amore cristiano” nel Vangelo di Matteo. Per il vicariato I, l’incontro si terrà giovedì 6 novembre alle 21 nel Seminario vescovile. Per il vicariato II l’incontro si terrà giovedì 13 novembre alle 21 alla Casa d’Accoglienza di Belgioioso; per il vicariato III e IV, giovedì 20 novembre alle 21 alla casa parrocchiale di Certosa.

L’anniversario della morte del vescovo Francesco Pertusati
Domenica 16 novembre ricorre il 262esimo anniversario della morte del vescovo Mons. Francesco Pertusati, Fondatore della RSA di Viale Matteotti in Pavia. Per questa circostanza l’ASP, Azienda di Servizi alla Persona, propone alcuni momenti d’incontro. Venerdì 14 novembre alle 20 l'Azienda si incontrerà con i volontari offrendo una cena alla RSA Mons. Francesco Pertusati in Viale Matteotti, 63. Sabato 15 novembre alle 9,40 in Cattedrale preghiera sulla tomba del vescovo Pertusati, a destra dell’altare maggiore. Domenica 16 novembre, alle 10, Santa Messa al Punto Ristoro della RSA Mons. Francesco Pertusati.


900 anni di arte

Da quasi novecento anni la Basilica di San Michele ispira pellegrini, artisti, viaggiatori e poeti. Il linguaggio è mutato, ma non muta lo stupore che questo luogo meraviglioso ispira.
Vogliamo che questo flusso non si interrompa ora.
Per questo ti invitiamo a prendere parte al concorso di arte contemporanea "900 anni di arte", Prima Edizione. Sono ammesse opere in qualsiasi forma: fotografia, disegno, scultura, collage, installazioni - che prendano spunto da questo luogo.
La giuria sarà composta da un gruppo di artisti affermati, che decideranno in modo insindacabile il vincitore. Sarà richiesto ai partecipanti la donazione della propria opera, che verrà battuta ad un'asta pubblica - nel mese di dicembre - i cui proventi verranno interamente devoluti per il restauro della facciata. Le opere saranno mantenute in esposizione per due settimane prima dell'asta. Partecipare significa quindi rendere onore e, nel contempo, contribuire attivamente alla salvaguardia di questo straordinario monumento che, come sappiamo, è a rischio di distruzione a causa della sua fragilità.
Per tutti gli iscritti i volontari del Touring Club Italiano effettueranno delle visite all'interno della Basilica, per raccontarne la storia e svelarne i segreti.
LE ISCRIZIONI VANNO EFFETTUATE ENTRO IL 31 OTTOBRE 2014, INVIANDO UNA MAIL AD apertipervoipaviauftqmail.com O RIVOLGENDOSI ALL'INFO POINT ALL'INTERNO DEL SAN MICHELE DI PAVIA. I PRIMI TRE CLASSIFICATI SARANNO PREMIATI CON TARGHE "900 ANNI DI ARTE".
La partecipazione è libera e gratuita. I curatori si riservano di non accettare opere fuori tema.


Sulla prima pagina de "il Ticino" che potrete trovare nelle parrocchie della diocesi di Pavia e in tutte le edicole della provincia da venerdì 31 ottobre, il titolo di apertura è: "Slot: chi vince e chi perde? Per i sindaci della provincia l'ordinanza del sindaco Depaoli, a Pavia, non basta". A questo tema sono dedicati diversi servizi e interviste all'interno del settimanale.
L'editoriale, firmato da mons. Gianfranco Poma, parla dei 25 anni dalla beatificazione di San Riccardo Pampuri: "San Riccardo Pampuri, testimone dell'Amore".
Ognissanti, le celebrazioni a Pavia: sabato 1 novembre il Pontificale in Duomo con il vescovo; domenica 2 novembre il ricordo dei defunti. 
La visita pastorale del vescovo nelle parrocchie di città: l'apertura è in programma venerdì 7 novembre alle 18.30 in Cattedrale alla presenza di mons. Giudici.
La festa di San Carlo: il cardinal Ravasi al Borromeo. Lunedì 3 e martedì 4 novembre la tappa pavese dell'iniziativa "Il Cortile dei Gentili".
Paolo VI: lo stile liturgico del nuovo Beato descritto in un articolo del cardinale Virgilio Noè.
Economia: "Nuove infrastrutture per rilanciare la provincia di Pavia". All'assemblea locale di Confindustria il presidente Alberto Cazzani ha chiesto "un nuovo ponte sul Po".
Gli ospiti di Pertusati si raccontano: una pagina scritta dagli anziani della casa di riposo pavese.
Numero Zero "La Voce del Gallo": gli articoli  dei detenuti del carcere di Pavia. 
Impianti di riscaldamento: in arrivo rincari e nuove complicazioni per il collaudo delle caldaie domestiche.
Laboratorio dei Talenti: all'Università di Pavia si scoprono i bambini "plusdotati".
Al Festival dei diritti 2014 si parla di "Felicità"; oltre 60 eventi in programma.
Csi, calcio giovanile: il BarceOlona e Lardirago, una nuova "cantera" dove regna il divertimento.
Completano questo numero de "il Ticino" altre notizie dalle comunità parrocchiali della diocesi di Pavia, la cronaca, gli appuntamenti e la pagina dei libri.



Per i tipi di Garzanti è uscito Ti devo tanto di ciò che sono. Curato da Renzo Sanson, il libro raccoglie - per la prima volta in forma integrale - il carteggio tra lo scrittore Claudio Magris e il poeta Biagio Marin. Nel bel saggio introduttivo il curatore ricorda come "ha messo radici" l'amicizia tra i due ("Magris aveva 16 anni, nel 1955, quando conobbe il poeta, che ne aveva sessantaquattro"), delinea il loro profilo umano e ripercorre i momenti salienti che hanno contrassegnato gli anni del loro scambio epistolare. Utilizzando anche brani inediti dei Diari di Marin (autore di numerose raccolte di poesie composte nel dialetto di Grado, sua isola nativa), Sanson nel suo accurato lavoro fornisce "una testimonianza viva" che consente di cogliere "il mosaico dell'incontro-dialogo tra il poeta e il germanista e scrittore triestino" durato fino alla morte di Marin nel 1985 e rilevatore della "lunga parabola di un poeta da vecchio e la caparbia irresistibile ascesa di un brillante giovane intellettuale". Tra i rilievi del curatore, spicca quello in cui "il poeta di Grado ha rappresentato un faro nella vita del germanista e scrittore triestino, un punto focale della sua parabola esistenziale", mentre Marin ha trovato "nello studente sedicenne un partner ideale: ascoltatore attentissimo e interlocutore curioso". In un altro passaggio Renzo Sanson ricorda come "tra alti e bassi, tuoni e fulmini, il legame rimane forte e profondamente affettuoso" e il loro rapporto "fa sentire vivo il poeta e spazza via le incertezze e le nevrosi che disturbano il giovane germanista". La parte centrale del libro presenta il Carteggio di cui oggi "si conservano 264 lettere: Magris ha archiviato 194 lettere ricevute dal poeta, mentre di quelle da lui spedite ne rimangono solo 70". La prima lettera è inviata da Magris il 7 febbraio 1958 da Torino ("La considero come mio maestro; su certe cose io sono molto lontano dai Suoi punti di vista ma mi accorgo come, nella mia formazione e nel mio modo di pensare, io sia debitore a Lei come all'unico vero maestro che io abbia incontrato"), l'ultima è quella spedita da Marin il 6 luglio 1985 da Grado ("a te faccio l'augurio di arrivare a quella pace interiore che è condizione perché tutte le distanze siano superate e la realtà del mondo sia tutta nella tua persona"). Non è possibile una sintesi del loro lungo dialogo epistolare pervaso da "un affetto fortissimo" e costellato da "scontri, asprezze e incomprensioni". Ci limiteremo ad alcuni passaggi, lasciando al lettore l'onere e il piacere della lettura integrale che, come ricorda Sanson, è utile "per riscoprire ognuno dei due, per conoscere meglio l'altro". In una delle prime lettere Marin afferma: "l'arte è frutto di lunga disciplina e di costante vigilanza; frutto di affinamento e di scelta consapevole ... la disciplina, l'affinamento, sono preludio necessario perché la grazia possa tradursi nell'opera", mentre Magris replica: "una cosa di cui Le sono debitore è l'avermi insegnato il senso religioso della vita come creatività di valori, cioè come realizzazione del dialogo, di un incontro, di una fusione; come realizzazione seppur sempre parziale di Dio". Più avanti Marin scrive ancora: "ricordati però che il prezzo primo di ogni grandezza è la purità, e con essa la castità" e Magris risponde: "mi accorgo sempre di più di quanto la mia vita spirituale Le sia debitrice, di come Lei mi abbia insegnato a guardare, vivere e amare: questo è il grande debito, religioso e amoroso, che ho verso di Lei e che l'adempimento di quella lontana promessa che Le feci, a proposito della Sua poesia, non riuscirà, un giorno, a pagare del tutto". Ed ancora quando Magris scrive: "Lei mi ha accolto come un figliolo e tale io mi considero, non solo per l'affetto che Le porto ma per la profonda traccia che c'è in me del nostro dialogo, per tante parole e tanta umanità di Lei che io sento come trasfuse, transustanziate in me", Marin gli fa eco: "ti considero proprio come un figliolo. E sono orgoglioso di te, della tua dirittura, della tua intelligenza". Molti anni più avanti si trova un altro toccante scambio di pensieri in cui lo scrittore afferma: "mi sento il tuo erede, e sento la tua vigorosa luce trasfondersi in me, divenire una parte di me" e il poeta ribatte: "questo costituisce per me un bel dono e te ne ringrazio dal profondo". Il volume è completato da una conversazione tra Renzo Sanson e Claudio Magris. Tra i ricordi e le parole di stima che Magris ha per il poeta gradese, citiamo quelle in cui egli afferma che "forse nessuno come Marin mi ha fatto sentire come, nel rapporto fra due persone, il vero protagonista non sia l'uno o l'altro degli interlocutori, bensì il loro rapporto, quel «terzo» che è il loro incontro, in cui ognuno muta, in certa misura, nel rapporto con l'altro e non è più lo stesso di prima" e precisa che "avrei amato Marin anche se lo avessi solo letto, ma l'incontro con lui e la nostra frequentazione è stato uno degli eventi fondanti della mia esistenza, che ha contribuito profondamente a formarmi". Il carteggio sapientemente raccolto in Ti devo tanto di ciò che sono ora permette di conoscere meglio "due vite parallele che si intrecciano e si ritrovano nel corso degli anni", mostrando "l'inedita autobiografia di due grandi scrittori, l'uno espressione del Diciannovesimo secolo, l'altro proiettato nelle nevrosi e nelle inquietudini del Novecento".

Claudio Magris
Ti devo tanto di ciò che sono
Garzanti. Pagine 408. Euro 18.60

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